Fli, abbandona la nave anche de Bertoldi

Il coordinatore segue Urso: «Lui transfuga? E' solo coerenza»


Luca Marognoli


TRENTO. Né transfuga né voltagabbana. Adolfo Urso è un «avanguardista coerente». Per questo è passato dall'Msi ad An e al Pdl, è fuoriuscito in Fli e ora ritorna all'ovile. Non un figliol prodigo, perché il "padre" abbandonato era Silvio Berlusconi e quello che lo accoglie ora a braccia aperte è un altro: Angelino Alfano. Il Gianfranco Fini che invece ha fatto da affidatario temporaneo non è stato all'altezza. Da Misano, dove è in vacanza con la famiglia, Andrea de Bertoldi, coordinatore provinciale uscente di Fli, aiuta a decrittare i codici imperscrutabili della politica italiana.

de Bertoldi, lei è da sempre legato a Urso. Ora che fa, resta in Fli o torna anche lei nel Pdl?
Prima un passo di chiarezza: Urso non rientra nel Pdl e non rientra nel governo. Semplicemente, come sempre all'avanguardia politica nel centrodestra, non farà altro che dare il là a questo percorso di realizzazione del Ppe in salsa tricolore. Un partito che riunisca tutte le anime liberali, dove dovrebbero ritrovarsi un po' tutti, da Casini a Fini.

Bocchino contrattacca e accusa Urso: se ne è andato perché voleva la guida del partito ma non l'ha avuta.
E' facile demagogia che squalifica chi fa queste considerazioni. Se Urso avesse voluto seguire i suoi interessi personali, se ne sarebbe andato in dicembre, quando gli avevano offerto un ministero.

Una scelta frutto più del "carisma" di Alfano o più del presunto passo indietro di Berlusconi?
Ha avuto un peso determinante il passo indietro di Berlusconi, che ha dichiarato che non si ricandiderà al ruolo di premier né di presidente della Repubblica. Si sono quindi poste le condizioni di questa riunione del centrodestra, che è la collocazione della gran parte dell'elettorato italiano.

Per Gasparri, l'addio di Urso, Ronchi e Scalia segna il «fallimento» di Fini.
Mi permetto di dire di no. Uscendo anch'io da Fli, spezzo una lancia a favore di Fini. Che ha avuto il merito di porre il problema Berlusconi e il demerito di non porsi alla guida di una barca lasciata senza timone.

Vi chiamano transfughi: qualcuno potrebbe dire che siete voltagabbana. Non temete di essere additati come gli Scilipoti di turno?
Assolutamente no, anche perché Scilipoti è stato eletto nella sinistra, Urso nel centrodestra e ha fatto questa scelta proprio per ricostruirlo. Di fronte agli ammiccamenti al Pd di Granata e Bocchino.

Quella di Alfano è una vera svolta o resterà sempre la marionetta di Berlusconi?
Tutte le ipotesi sono valide, ma il fatto che Berlusconi abbia detto che non si ricandida è quello che noi chiedevamo.

E Tremonti? La sua manovra ha spaventato il Trentino: troppo esosa verso le regioni a statuto speciale. Che ne pensa?
Io ho sempre avuto una certa criticità verso Tremonti, anche dal punto di vista tecnico. Anche adesso si poteva agire meglio: tagliando gli sprechi e facendo investimenti per la ripresa.

L'ultimo pensiero per Berlusconi...
Mi auguro che dopo un biennio veramente triste tenga fede all'impegno preso e si ritiri dalla scena politica.













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