Fiera da record: 120 mila persone in città

È il numero più alto degli ultimi 10 anni. Fiori e piante protagonisti sulle bancarelle. Parcheggi esauriti fin dal mattino


di Claudio Libera


TRENTO. È l’edizione record degli ultimi dieci anni, sicuramente una delle più affollate, partecipate e riuscite fiere di San Giuseppe di sempre. La stima a fine giornata della Polizia locale dice che sono state 120 mila le persone arrivate ieri in città, complice anche la giornata dell’equinozio di primavera che ha regalato sole e temperature gradevoli fino al tramonto.

Il commissario capo della Polizia municipale Mauro Eccel fornisce i numeri: in centro oltre 600 bancarelle di ogni tipo, con 20 agenti che hanno ricevuto gli ambulanti e indicato i posti assegnati. Altri 50 agenti nei vari turni si sono occupati di viabilità, sicurezza e dei servizi in centrale, mentre due uomini in borghese vigilavano in azioni di prevenzione per borseggi e furti. A fine giornata il bilancio dice nessun borseggio denunciato, mentre sono state elevate diverse multe per auto in sosta vietata.

Alle 9 del mattino i parcheggi di attestamento e quelli delle periferie erano già esauriti, come pure sold out i piazzali delle scuole concessi dal Comune in gestione a studenti ed associazioni di volontariato, con tanta gente in fila anche all’esterno dei musei e delle chiese per i riti della domenica delle Palme.

Piazza Duomo, come di consueto regno dei fiori, delle piante da frutto ed ornamentali e delle aromatiche da giardino. Le aromatiche dai 2 ai 2,50 euro a piantina, le altre anche a 1,50 per dodici cespi, pure al self service e per chi non lo sapesse, esiste il pomodoro nero, mentre le piante grasse erano in vendita a 1,50 euro, 6 euro la confezione da 9 vasettini. Diversi i turisti, dietro le loro guide, indirizzati anche verso la Porta della Misericordia, mentre alcune certezze sulle proposte espositive venivano dai palloncini, venduti a 5 euro l’uno, 6 per gli animali volanti e dalla ruota della fortuna, di largo Carducci, con cartelline di numeri a 3 euro, 2x5.

Abbigliamento con il 50% di sconto su molte bancarelle che hanno puntato sui prezzi “anti crisi”, tra le proposte più insolite della fiera anche un lustrascarpe 2.0 e pozioni magiche per le “novelle Cenerentole”, mentre le chiese del centro storico apparivano strette nella morsa “dei mercanti fuori dal tempio”. Ma sui banchi si potevano trovare anche abiti fine serie a 10 euro, i primi motociclisti fasciati nelle tute sgargianti, piazza Fiera invasa dalle venture dei concessionari e dei Club 4x4, con spazi assegnati da un’agenzia roveretana.

Quindi in marcia verso il centro, con molti negozi che ieri hanno scelto di restareaperti. Ed ecco, seguendo la scia lasciata come per Pollicino dai libri poggiati a terra, le due realtà ospitate dal piazzale del Complesso Beato Bellesini, di fronte alla basilica di Santa Maria Maggiore: la bancarella del libro usato e quella delle scatole a sorpresa del Gruppo Missionario. Entusiasti i ragazzi del GG8, Gruppo Giovani di Santa Maria Maggiore, Duomo e Santissimo, seguiti dal parroco don Andrea Decarli, venti giovani che si sono alternati per tutto il giorno, mettendo in vendita, da 0,50 euro in su, migliaia di libri suddivisi per genere e categoria, bene allineati nel cortile. Libri raccolti casa per casa o donati grazie al tam tam pure suoi social. I soldi verranno donati alla Caritas Diocesana. La bancarella del Gruppo Missionario, invece, metteva a disposizione centinaia di scatole numerate, riciclabili, che al prezzo di 1 euro, offrivano il misterioso contenuto, piccoli doni a sorpresa, regalati ai volontari dai negozianti della città. I fondi raccolti con questo vaso della fortuna saranno devoluti alle intenzioni missionarie ma non solo. Infatti, alcuni giovani della parrocchia da qualche anno prestano servizio di volontariato in una missione dello Sri Lanka. E lì hanno conosciuto le varie necessità, alle quali ora indirizzeranno gli aiuti. Un’altra quota invece servirà per l’adozione a distanza di Maies, Maia, una ragazza disabile della Thailandia, e di un seminarista, il terzo finora, a Nairobi in Kenya.

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