«Farò la Leopolda del centrodestra»

Giacomo Bezzi: «Avanti i giovani! Serve una nuova classe dirigente: il 23 dicembre facciamo il primo incontro»


di Paolo Mantovan


SEGUE DALLA PRIMA PAGINA. Giacomo Bezzi, come un fiume carsico, era praticamente sparito salvo concedere qualche modesta apparizione, fino a quando non ce lo siamo trovati prima candidato al senato sul collegio di Trento per il Pdl e la Lega (dove s’è preso una scoppola da Franco Panizza) e poi candidato presidente alle provinciali, nientemeno, ed eletto consigliere per il Pdl. Ma che vuole fare ora Bezzi? E che cosa può fare, soprattutto, con un centrodestra ridotto al lumicino: tra Forza Italia e Lega ci sono solo 3 consiglieri (nel 2008 Lega e Pdl avevano raccolto - comprendendo quelli della “Civica Divina” - ben 13 seggi), che opposizione si può fare?

Bezzi, centrodestra ahi ahi ahi. In consiglio provinciale siete ai minimi termini.

«Così come si è presentato alle elezioni è fallito, non c’è dubbio. Ma il problema deriva dall’assurdità di chi ha immaginato di costruire qualcosa di alternativo attorno a Grisenti e a Mosna. Molti elettori di centrodestra non sono andati a votare. E in più Progetto Trentino, vedrete, non farà opposizione.

Allora restate in pochi a fare opposizione... I grillini alla prima seduta del consiglio hanno chiesto un po’ di tempo perché si sentono alle prime armi. Quindi lei ci dice che l’opposizione la potete fare solo lei - di Forza Italia - e la Lega. Ma la farete?

Certo. In consiglio provinciale si riparte da questo debito della Provincia su cui non si è mai fatta chiarezza. Io ho presentato subito un’interrogazione chiedendo se è vero che, appena passate le elezioni, la Provincia si è indebitata ulteriormente di altri 150 milioni per poter pagare le tredicesime ai dipendenti provinciali.

Quindi un’attività di vigilanza?

Guardi, sarà su questo che farò opposizione. Controlleremo i conti. Sì, farò il vigile: sul bilancio, sui conti, sui numeri. è qui che si gioca tutto. Ed è sui numeri che possono nascondersi le cose peggiori. Quindi si parte da lì. Non è la classica opposizione degli ostruzionisti, non è l’opposizione del tanto peggio tanto meglio, quella che vuol solo creare problemi a chi governa.

E fin qui l’opposizione. Poi c’è il centrodestra da ricostruire. Lei si sente in grado di riuscire dove tanti hanno fallito?

Io credo che molti apprezzino il mio sforzo, il tentativo di tenere alta la voce di chi spera in un centrodestra liberale non statalista e non centralista. C’è un centrodestra da ricostruire. E io voglio mettermi a disposizione.

In che modo?

Io ho avuto tante soddisfazioni dalla politica, non vado cercando particolari obiettivi personali. Per cui io mi metto a disposizione dei giovani per costruire un percorso di formazione della nuova classe dirigente del centrodestra trentino. E le annuncio che faremo una sorta di Leopolda trentina del centrodestra.

Una Leopolda? Lei nelle vesti del rottamatore?

Le ho spiegato che non ho obiettivi personali. Io mi metto a disposizione per formare questo gruppo dirigente, perché si costruisca un’esperienza amministrativa. Non voglio rottamare, ma prendo atto che il centrodestra è all’anno zero. Va ricostruito. E si ricostruisce solo con i giovani. Il 23 dicembre ci sarà il primo incontro del primo nucleo di 15-20 persone. Sarà un incontro informale, per gettare le basi.

Ma se è un’iniziativa per i giovani, lei che farà? Farà il talent scout cercando “piccoli dirigenti crescono”?

Guardi, io ho cinquant’anni, sono una persona esperta, ho fatto il sindaco sono stato e sono in consiglio provinciale e regionale, sono stato in parlamento. E tutti possono testimoniare che io do spazio a chi cresce con me. Le faccio due esempi molto evidenti: Ugo Rossi e Mauro Ottobre. Li ho portati io nel partito autonomista del dopo Tretter. E ora uno è presidente della Provincia di Trento e l’altro è deputato a Roma. Come vede so individuare chi ha numeri e non soffoco il bimbo in culla.

Che cosa si attende da questa Leopolda del centrodestra?

Che si mettano in gioco gli amministratori del futuro, perché questo è lo spirito del rilancio del centrodestra che ha in testa Berlusconi...

Non mi dica che comincerà con i “falchetti”...

No, non saranno falchetti, l’idea è di abbracciare per davvero l’area generale del centrodestra. Poi magari c’è anche Andrea Merler, che sta lavorando bene in consiglio comunale a Trento, ma mica perché è un falchetto...

Ci saranno ex sottosegretari, come Ferrazza?

Ferrazza è tra coloro che possono offrire esperienza.

Quindi puntate tantissimo sui giovani. L’irruzione di Renzi vi obbliga a nuove mosse.

Renzi ha messo in campo un modo nuovo di pensare tra politica e cittadini, un po’ come Berlusconi nel 1994. Anche se Renzi, con i suoi contenuti riformisti, in quell’area politica avrà vita difficile: sarà dura per lui portarli avanti, perché nel centrosinistra si annida l’area più conservatrice e statalista.

Su questo progetto lei è in collegamento anche con la consigliera provinciale bolzanina Elena Artioli?

Io ed Elena siamo in perfetta sintonia. Anche a Bolzano il centrodestra si è trovato ai minimi storici: occorrerà attivare le stesse energie e le stesse proposte che stiamo lanciando in Trentino. E il metodo sarà dettato da questo slogan: “Tocca a voi”. Sì, non “tocca a noi”, come dice Renzi. Io non sono egoista. Ora tocca davvero a “voi”, tocca ai giovani.

@paolomantovan

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