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Fame di liceo classico: boom di iscrizioni al Prati

Il mercato del lavoro in cerca di competenze trasversali, non solo tecnologiche. La preside Maria Pezzo: «Da noi l’eccellenza dell’intelligenza, non del censo»


di Francesca Quattromani


TRENTO. Il mercato del lavoro ha fame di cultura classica. Per il secondo anno consecutivo boom di iscrizioni al liceo Prati di Trento. Non accadeva da 30 anni. Le iscrizioni, chiuse a fine febbraio, contano 111 studenti ma ne stanno arrivando altre. Lo scorso anno le nuove matricole furono 134. Dunque, anche nel prossimo anno scolastico, il numero delle quarte ginnasio è destinato ad aumentare. Per l’anno scolastico in corso, la scuola ha dovuto istituire sei quarte ginnasio. Non è poco. La preside dell' istituto di via SS. Trinità Maria Pezzo, lo dice con orgoglio.

«Tra le competenze oggi più ricercate nel mercato del lavoro non ci sono solo le conoscenze tecnologiche ma anche le soft skills, l'abilità di saper scrive e parlare. Non basta creare il contenitore, i sistemi. Le aziende, pubbliche e private, cercano anche personale che sappia fornire contenuti. Le nuove scienze necessitano comunque di persone che ne sappiano parlare, che le sappiano spiegare». Nel mondo delle tecnologie c’ è bisogno di parole, capacità di ragionamento, velocità e precisione di espressione. Possedere questi requisiti, oggi, non è così scontato. Così cresce la ricerca, in ogni ambito, di professionisti in grado di gestire la conoscenze. «Il 50% dei nostri diplomati, lo preciso, si iscrive poi a facoltà scientifiche». Maria Pezzo parla a pochi giorni delle prestigiose premiazioni del Certamen Athesinum in via Ss. Trinità a Trento. Si è trattato della gara di selezione per le Olimpiadi delle lingue e civiltà classiche che ha visto trionfare Valentina Alpruni, del Liceo Prati di Trento, per la sezione latina ed Alex Savinelli del Liceo “Bertrand Russel” di Cles per la sezione di lingua greca. Al secondo posto, nelle rispettive sezioni, due studenti del liceo Vogelweide di Bolzano, Andrea Pojer e Maria Euthum. Parteciperanno alle Olimpiadi nazionali di Salerno dal 10 al 13 maggio.

«Sono alunni straordinari. Le eccellenze- sottolinea la preside Pezzo- Il liceo classico dà una preparazione adeguata per affrontare qualsiasi università. I numeri in crescita delle nostre iscrizioni lo confermano. Quest'anno la metà degli studenti ha scelto facoltà non umanistiche. Gli altri anni erano circa il 35%. Il metodo delle traduzioni è quello che si applica alle facoltà scientifiche. Un approccio adatto a qualsiasi indirizzo, da fisica nucleare a lettere antiche. Certo, è una scuola che richiede molto impegno, ma poi dà i suoi frutti».

Sette gli studenti che si sono ritirati nell'anno scolastico 2016-2017, la metà rispetto alla consuetudine. Il Prati, storicamente una scuola d'élite? «Niente affatto- la preside pesca negli annali - Gli alunni di questa scuola rappresentano l’eccellenza dell’intelligenza, non del censo. Le famiglie di provenienza dei ragazzi sono tra le più diverse. Certo, contiamo diplomati illustri in ogni epoca». Gli “illustri” vanno da Alcide Degasperi a Katia Bertoldi, diplomatasi nel 1997 ed oggi docente ad Harward. In mezzo, generazioni di studenti che hanno fatto molto. Non solo studio, ma spesso impegno nello sport o nella musica, tanti gli iscritti al conservatorio. Il percorso formativo del Prati si sviluppa su 5 o 6 giorni. Tre anni fa la prima sperimentazione. La formula dei 5 giorni di lezione ha favorito la scelta di questa scuola anche da parte degli studenti che vengono dalle valli più lontane dal capoluogo .













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