«False accuse dalla ex», il cacciatore forse riavrà il fucile

TRENTO. La Questura di Trento dovrà rivalutare il caso del cacciatore trentino al quale aveva revocato il porto d’armi. Lo ha deciso il Tar di Trento. Doppietta dagli anni novanta, l’uomo era...



TRENTO. La Questura di Trento dovrà rivalutare il caso del cacciatore trentino al quale aveva revocato il porto d’armi. Lo ha deciso il Tar di Trento. Doppietta dagli anni novanta, l’uomo era impegnato nella sua attività professionale di agente di commercio, ma anche in attività di carattere sociale e filantropico. Era anche vigile del fuoco volontario e componente volontario dell’Associazione Trasporto e Soccorso Infermi. Separato, nel 2014 il cacciatore aveva intrapreso una relazione sentimentale con un’altra donna. Un anno dopo, la signora lamentava che il compagno le dedicava poco tempo, preso com’era dalle attività di volontariato e, soprattutto, all’attività venatoria. La relazione, proseguita fra alti e bassi, era poi finita. Nel 2016, il cacciatore, uscendo da un esercizio commerciale, aveva incrociato la sua a ex fidanzata, che lo aveva aggredito. Erano volate anche le mani e lui, che poi era finito al pronto soccorso, aveva ripreso tutto con il telefonino. Tuttavia, poco dopo, dal tribunale all’uomo era arrivata l’ordinanza di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex fidanzata, per presunti atti persecutori. A seguito dell’adozione diquell’ ordinanza, la Questura di Trento gli aveva revocato la licenza di porto di d’armi, con il divieto di detenzione di armi e munizioni. All’esito delle indagini, lo stesso Pubblico Ministero che aveva richiesto la misura, aveva chiesto l’archiviazione del procedimento penale, ritenendo non credibili le accuse mosse dalla ex fidanzata. Il Gip le aveva accolte. Secondo il Tar la Questura dovrà rivalutare il provvedimento di revoca e rivalutare il caso.















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