Ex Bimac, rubati cavi per 50 mila euro

Dal cantiere di Itea, riaperto da poco, sono spariti fili elettrici in rame e raccordi per tubi. Indagano i carabinieri


di Nicola Filippi


ROVERETO. Per mesi, il cantiere della fabbrica ex Bimac, in via Lungo Leno sinistro, dove l’Itea spa intende costruire 14 nuovi appartamenti e un centro sanitario, è rimasto fermo, silenzioso, quasi esanime. Un blocco dei lavori a causa di varie vicissitudini, legate alle ditte che doveva eseguire i lavori di ristrutturazione e riqualificazione dell’area. Da qualche settimana, invece l’ex Bimac aveva ripreso a pulsare con gli operai intenti al lavoro. E i ladri, con rara puntualità, hanno deciso di “vistarlo”. Uscendo con un botino di tutto rispetto: 50 mila euro. Composto da fili elettrici e raccordi di tubi metallici. Un furto su commissione, di merce facile da piazzare fuori zona. Sull’ennesimo episodio di microcriminalità in Vallagarina, stanno lavorando i carabinieri della sezione scientifica della compagnia comando di largo generale Dalla Chiesa, ma al momento non emergono dati salienti.

La scoperta del furto è stata fatta ieri mattina dal titolare della ditta che sta eseguendo una parte dei lavori all’interno dell’ex Bimac. Come ha raccontato ai carabinieri, dal 6 al 10 luglio il cantiere è rimasto chiuso. Alla riapertura, l’uomo si è accorto che dal magazzino era state asportate varie matasse di fili elettrici di rame e raccordi per tubi metallici. Nella denuncia il titolare della ditta parla di ammanco di almeno 50 mila euro. Purtroppo nella zona del cantiere, nè attorno a via Lungo Leno sinistro, sono presenti telecamere. Le immagini a circuito chiuso avrebbero potuto aiutare gli inquirenti nelle indagini. Inoltre, lo stesso cantiere in costruzione non è dotato di un sistema d’allarme in caso di intrusioni.

Nelle ultime settimane, gli episodi di furti nei cantieri edili ha annoverato parecchi episodi. Soprattutto in Bassa Vallagarina. Gli autori sono ben organizzati, riescono sia ad evitare i controlli notturni delle forze dell’ordine sulle principali arterie stradali sia a non destare rumori sospetti nei vicini. Arrivano in silenzio e ripartono con il bottino sempre senza fare troppo rumore. Ma le indagini per dare un volto agli autori dei furti proseguono. In questo caso, però, le indagini dei carabinieri faticheranno. Il lasso di tempo fra il colpo e la denuncia è piuttosto ampio. Ma dal “modus operandi” dei malviventi potrebbero già arrivare elementi importanti per l’inchiesta.

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