Euregio, Dellai lancia la «formula glocale»

A Castel Thun la riunione del Gect: le tre giunte provinciale di Trentino, Alto Adige e Tirolo hanno provato a disgnare un futuro sempre più comune. Ad iniziare dal rilancio di quella che Dellai ha definito la "formula glocale"



TRENTO. "Assistiamo oggi agli effetti della prima grande crisi dell'era della globalizzazione. Per farvi fronte in maniera adeguata territori come i nostri devono mettersi in rete, unire le forze, sviluppare una formula pienamente glocale che ci consenta tanto di evitare i rischi dell'omologazione quanto di valorizzare pienamente le risorse di cui disponiamo, nel contesto europeo e mondiale". Questo in sintesi quanto detto oggi dal presidente della Provincia autonoma, Lorenzo Dellai, in apertura dell'incontro delle giunte di Trentino, Alto Adige e Tirolo, a Castel Thun. Dellai ha posto l'accento sul lavoro faticoso fatto negli anni per ricucire i rapporti, le relazioni, talvolta rese più complicate dai segni della storia. "Vorrei qui, in questo momento nel quale formalizziamo la nostra collaborazione - ha detto - rivolgere un cordialissimo e sincero pensiero a Bruno Kessler, a Silvius Magnago, a Eduard Wallnöfer, grandi predecessori che hanno segnato la strada lungo la quale possiamo tranquillamente incamminarci. La costituzione del Gect è un traguardo importante, in attesa che le disposizioni nazionali ci consentano di passare il più rapidamente possibile ad una forma più forte di Euroregione. Questo passaggio di oggi ci aiuta a recuperare il senso del nostro passato ma anche a maturare un'idea di futuro. Non c'è nessuna nostalgia - ha aggiunto Dellai -, siamo qui nel nome di una storia comune per costruire il domani. Abbiamo dei temi importanti che dobbiamo ricondurre all'interno di un'idea generale sul futuro che ci aspetta. Dobbiamo lavorare insieme sui contenuti della nostra identità per trasferire ai nostri ragazzi il senso della nostra storia comune, declinandola in nuovi linguaggi, utilizzando i nuovi valori, guardando ai nuovi stili di vita in quello che ormai è diventato un villaggio globale. Dobbiamo combattere il rischio di omologazione, sapendo però che è impossibile non rapportarsi con un mondo che è diventato globale ormai da ogni punto di vista. Ecco la vera scommessa che abbiamo di fronte, e solamente stando assieme possiamo vincerla". Sempre riferendosi al contesto alpino Dellai ha poi rimarcato "la necessità di un impegno per il recupero dei valori della democrazia e il rilancio dell'idea della partecipazione dei cittadini e dei principi della sussidiarietà e dell'autogoverno dei territori, evitando la deriva della deresponsabilizzazione. Dobbiamo dare il nostro contributo alla costruzione dell'Europa delle regioni, e tutto questo mentre assistiamo anche noi ad una crisi che non è solo economica, è la prima vera prima crisi dell'era della globalizzazione. Per superarla, al di là delle prime azioni di pura emergenza, occorre essere molto forti, dentro una visione che valorizzi quanto i territori possono dare, potenziandone le risorse in una logica di rete. Solamente così potremmo diventare un modello di globalizzazione sostenibile. Abbiamo l'ambizione di elaborare l'idea di un nuovo Tirolo, quello del XXI secolo, un Tirolo europeo, binazionale, plurilinguistico, giovane e dinamico, in una parola glocale".













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