trento

Entra in casa per rubare e si ferma cinque giorni

Il ladro si è installato nell’alloggio, usando (e danneggiando) l’auto della padrona e sparendo poi con gioielli e due bici


di Luca Marognoli


TRENTO. Perché limitarsi a svaligiare un garage se in uno scatolone si trovano le chiavi dell’abitazione? E perché accontentarsi di ripulire l’appartamento di computer di marca, macchine fotografiche, gioielli e altri oggetti di valore, se ci sono un letto comodo, un bel divano e l’atmosfera è accogliente, a tal punto da poterci trascorrere qualche giorno di relax indisturbati? È la nuova frontiera del furto in appartamento: quello con soggiorno (non il locale, ma la permanenza, si intende). Per ladri spregiudicati e con un pizzico di fantasia.

C’è però una condizione indispensabile da soddisfare: i legittimi proprietari devono essere in vacanza. Come accadde dal 3 al 7 agosto 2015, in un condominio di via Matteotti: la padrona di casa, 65 anni, stava godendosi un periodo di ferie fuori città; evidentemente il ladro, un ventenne algerino, lo sapeva e ne ha, per così dire, ampiamente approfittato. Oggi è a processo (ieri l’udienza è stata rinviata) con una serie di accuse: furto in abitazione continuato e aggravato (dal fatto di avere agito in un’abitazione privata, dall’assenza del proprietario - quindi non in grado di difendersi - e dalla violenza sulla cose), violazione di domicilio e danneggiamento.

Il giovane aveva agito indisturbato: dopo avere forzato la serratura del garage, aveva rovistato al suo interno impossessandosi di due biciclette: una city-bike con borsa portaoggetti e una mountain-bike di marca. Era solo l’inizio: frugando dappertutto, il malvivente aveva trovato - probabilmente in uno scatolone - un mazzo di chiavi che aveva tutta l’aria di essere quello dell’appartamento della padrona di casa.

Per sapere se l’intuizione fosse giusta bastava poco: inserirle nella serratura. Bingo! La porta si è aperta, consentendo al malvivente di avere accesso ai locali da svaligiare senza neppure prendersi la briga di un’effrazione. Il bottino è stato piuttosto cospicuo: sono spariti, fra l’altro, alcuni prodotti elettronici (una fotocamera Panasonic, un notebook Sony Vaio e un secondo pc portatile), diversi monili d’oro (un girocollo, una catenina con ciondoli, tre paia di orecchini con perle, un anello con acquamarina, uno con brillante, un orologio antico), gioielli di minor pregio ma comunque di valore (un anello d’argento con perla, una collana di granate antiche, una collana bouchon con granatine, diverse collane etniche di bigiotteria, una collana con perle di fiume a doppio giro, e una di perle “classiche”) e, per finire, un telecomando del box condominiale e le chiavi dell’auto.

È con queste ultime che il nordafricano ha messo la ciliegina sulla torta di questa sua “vacanza” particolare: da buon “padrone di casa”, ha disinvoltamente utilizzato la Volkswagen Polo che era custodita in garage. Fin troppo disinvoltamente, visto che l’ha “incidentata” procurandole danni per ben 1800 euro. L’ultima brutta sorpresa per l’ignara proprietaria al suo rientro, traumatico, dalle ferie. L’“abusivo” che si era piazzato a casa sua deve essersi divertito molto di più.













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