Elezioni, spesi 59 mila euro dai candidati

Il vincitore Oss Emer ha investito 8.500 euro, lo sconfitto Osler 26.500. I grillini non ci hanno messo neanche un centesimo


di Roberto Gerola


PERGINE. I candidati consiglieri comunali erano 274 e quelli a sindaco 7 con alle spalle 13 liste. Si fa riferimento alle elezioni svoltesi nel maggio-giugno scorso per le quali in questi giorni, la corte dei conti ha inteso verificare se le spese indicate dalle singole liste sono state effettivamente sostenute.

In sostanza, la magistratura contabile ha chiesto di documentare le spese indicate per sostenere la campagna elettorale con la stampa di manifesti, depliant, comunicati, bigliettini e via dicendo. L’intenzione della conte dei conti è applicare la legge che prevede il controllo delle spese elettorali. In particolare, sotto la lente sono i Comuni con popolazione tra i 15.000 e i 100.000 abitanti: quindi Pergine, Trento, Rovereto, Riva e Arco. E Pergine è la prima città ad essere controllata perché ultima ad avere elezioni amministrative. Naturalmente, le spese elettorale si riferiscono alle candidature a consigliere comunale, ma anche a sindaco con un tetto massimo per le prime di 5.820 euro e per le seconde a 41.403. Per le prime, il totale ammesso sarebbe stato di quasi 1,6 milioni, mentre per i secondi, quasi 290.000 euro. Cifre astronomiche evidentemente. Ma la spesa per le elezioni 2013, a Pergine, è stata ben al di sotto in quanto non ha raggiunto nemmeno i 59.000 euro di totale tra consiglieri e sindaci.

L’operazione avviata dalla Corte dei Conti ha suscitato qualche perplessità, ma tutti sono corsi ai ripari e se qualcuno non l’aveva fatto prima, lo sta facendo in questi giorni: in sostanza hanno fatto pervenire alla corte dei conti, l’avvenuto pagamento delle spese. Appunto all’ufficio elettorale di Pergine, c’è tutta la documentazione inerente le spese sostenute. Sono raggruppate per lista e quindi non si fa distinzione tra consiglieri e sindaci. C’è subito una sorpresa nell’elenco: Il movimento 5 Stelle con 16 candidati più Mario D’Alterio candidato a sindaco non ha speso nulla. I manifesti affissi negli spazi elettorali erano “riciclati”. Quelli utilizzati per la campagna elettorale nazionale modificati a mano. In sostanza, nessuna spesa sostenuta è stata indicata dalla lista do D’Alterio. Modesta la spesa di Alternativa Pergine Futura con Daniele Lazzeri (e 22 candidati): 1.856,4 euro. Ancora più bassa quella della Lega Nord con Tiziana Frisanco (e altri 19): 1.292,20 euro che comprendono anche 120 euro per un incontro politico. Rifondazione comunista con Giordano Pontalti (e 22 candidati) ha speso 6.010,40 euro. La coalizione per Marco Osler, quasi 26.500 euro. Sono così suddivisi: Socialisti 3.176,74; Upt 13.510,93; La Stella 5.584,60; Patt 4.163. La coalizione di Roberto Oss Emer poco più di 8.500 euro. Esattamente: Patto per Pergine 1.471,60; Pergine Città 2.059, 20; Civica per Pergine 5.029, 44. Spesa totale 58.177,43. Statisticamente: 207 euro a testa.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: una lettera di Cesare Battisti a Benito Mussolini

Da Milano, Cesare Battisti scrive al collega giornalista Benito Mussolini, conosciuto ai tempi del soggiorno trentino di quest’ultimo. Battisti difende la causa di Trento irredenta e difende le ragioni di un conflitto italo-austriaco; ricorda al futuro duce la mobilitazione di tanti trentini mandati al fronte da Vienna. I contadini trentini, scrive, non seguono più i capoccia clericali, quelli sì austriacanti.