Durnwalder, il nemico della moderna autonomia


Alberto Faustini


C'è chi, come il presidente Dellai, ci accusa di non cogliere i passi avanti fatti dalla storia per quel che riguarda la Regione, che lui vede moderna e proiettata non so bene dove e noi percepiamo fragile, impolverata, trascurata e destinata a so bene cosa: un oblio che metterebbe a rischio l'Autonomia trentina.

Forse il presidente della Provincia di Trento parlava a noi per mandare un messaggio al "cugino" Durnwalder. Perché la posizione antistorica e antipolitica è quella del Landeshauptmann. E non si coglie che di una certa idea di Autonomia - quella sì moderna e piena di futuro - l'acerrimo nemico è proprio lui: il presidente della Provincia di Bolzano e (ahinoi) della Regione è infatti bravissimo quando si tratta di ricordare i soprusi - e lo si può capire - ma scorda altrettanto bene le "ricompense" che l'Italia ha dato e dà all'Alto Adige per farsi "perdonare". Il presidente Napolitano  l'ha richiamato con garbata durezza: Durnwalder rappresenti tutti gli altoatesini e rispetti l'Unità d'Italia.

E' troppo comodo trattare su tutto, anche sottobanco, e chiedere rispetto e garanzie per la minoranza (tedesca) se poi si calpesta l'Italia intera. E preoccupa che molti passino giornate a giustificarlo. Le ragioni della storia vanno certo capite. Ma declinate al presente: solo così si può costruire vera convivenza e tutelare l'Autonomia.













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