«Durnwalder, danno da oltre 1,6 milioni»

La Corte dei Conti bolzanina, chiusa l’indagine, contesta al governatore la gestione dei fondi riservati



TRENTO. Un milione 653 mila e 609 euro: è l'esatto ammontare del danno (rivalutato al 31 dicembre 2012 in base agli indici Istat) contestato dalla Procura regionale della Corte dei Conti al governatore altoatesino Luis Durnwalder. Il procuratore Robert Schülmers ha inviato nei giorni scorsi cinque inviti a dedurre: oltre al presidente della giunta provinciale sono stati chiamati in causa, seppur in via accessoria, anche quattro funzionari provinciali: l’ex capo ripartizione dell’ufficio di presidenza Karl Rainer, l’economo Roman Sandri, il direttore dell’ufficio spese Stefano Natale ed Eros Magnago, a capo della ripartizione finanze. Questi ultimi ritengono di aver agito in modo assolutamente corretto in quanto la legge per i fondi riservati, a differenza delle spese di rappresentanza, non prevede nè la rendicontazione e tantomeno il controllo. Magnago in particolare si dice «allibito», anche perché «spesso passiamo per rompiscatole proprio con i colleghi, ai quali facciamo le pulci per ogni cosa, ma se la legge non prevede alcuna forma di controllo non si capisce in che modo possiamo essere chiamati in causa».

L'avvocato Gerhard Brandstätter, legale di Durnwalder, avrà ora 30 giorni di tempo per le controdeduzioni. Dopodichè, se non ci sarà l'archiviazione (come appare scontato, viste le numerose contestazioni fatte dalla Procura regionale al presidente della giunta provinciale), ci sarà l'atto di citazione vero e proprio e quindi la prima udienza - presumibilmente nel giro di 4-5 mesi - per presunto danno erariale davanti alla Corte dei Conti.

Dal canto suo, Durnwalder - che si è ben guardato dal dichiararsi un “perseguitato” - si ritiene «total unschuldig» (del tutto incolpevole) e spiega che le pesanti accuse della Procura «hanno creato un grave danno d’immagine alla nostra provincia, per di più a ridosso delle elezioni politiche. Se davvero avessi voluto - ha proseguito il presidente della Provincia di Bolzano - intascarmi denaro pubblico non avrei presentato dettagliati rendiconti mensili alla mia segretaria, peraltro non dovuti per legge, in quanto si tratta di fondi riservati. Ho fatto semplicemente quello che faceva il mio predecessore Silvius Magnago e quello che fanno tuttora i governatori del Trentino e del Tirolo, senza che a loro sia accaduto nulla».













Scuola & Ricerca

In primo piano