Due anni duri in tribunale tra condanne e assoluzioni

1981 e 1982: vicende politiche vissute “pericolosamente”. Protagonisti il giudice Carlo Palermo e il pretore Corrado Pascucci. A Trento i primi prelievi di organi


di Giorgio Dal Bosco


TRENTO. Dunque, alla fine del 1980 alla periferia di Mattarello, nascosta in un bidone, si scopre eroina per qualche miliardo di lire. Riassumendo il biennio 1981-82, di questa vicenda ci limitiamo a cogliere soltanto qualche punto essenziale. Viene subito arrestato il principale indagato, un altoatesino, che in carcere ci rimane ben poco perché in marzo del 1981 muore suicida dietro le sbarre.

È una morte che desta immediatamente polemiche e dubbi sulla natura del “suicidio” (gola tagliata). Il giudice istruttore Carlo Palermo, comunque, avanza nell'inchiesta denominata “Armi e droga” come un carro armato e carri armati troverà non più in senso figurato. Con un altro arresto dopo quello del “suicida” vengono alla luce grossi traffici che, in sintesi, descrivono questa situazione: arriva la droga dalla Turchia, viene nascosta in Trentino e in Alto Adige, i soldi che se ne ricavano con la vendita attraverso la mafia servono (servirebbero) all'acquisto di armi pesanti come elicotteri, carri armati (appunto), mitragliatrici necessari per la guerriglia extraeuropea. Nel novembre 1982 gli imputati saranno addirittura duecento e l'inchiesta sarà ben lungi dall'essere esaurita. Anzi, negli anni successivi emergeranno sospetti per politici ad altissimi livelli.

Il 1981 è, dunque, un anno in cui il palazzo di Giustizia di Trento e la Pretura, volenti o nolenti, sono protagonisti. Il 20 gennaio, infatti, il pretore Corrado Pascucci sconvolge piazza Dante con la già ricordata (domenica scorsa) sentenza con cui “manda a casa”gli assessori Claudio Betta, Angeli, Bazzanella, Carli, Lorenzi, Marziani, Matuella, Piccoli Rensi e Vinante. Il 27 gennaio la nuova Giunta, presieduta sempre da Mengoni, sarà composta da: Paris, a Beccara, Claudio Betta, Mauro Betta, Jori, Malossini, Ongari e Paolazzi. Questa Giunta rimane in carica fino al 24 novembre quando, assolti con formula piena gli assessori precedentemente condannati, verrà riformata (novembre) con alcuni dei politici “resuscitati”. Qui comincia la carriera lampo di Mario Malossini (33 anni assessore al Turismo, ambiente e fonti energetiche) di cui il nostro giornale, già in febbraio, aveva intuito le straordinarie ambizioni con un ritratto dal titolo significativo: “Un giovane leone DC ruggisce nel palazzo”.

E rimaniamo sempre nei paraggi del palazzo di Giustizia perché sempre l'Alto Adige, in aprile del 1981, segnala ai lettori il programmato acquisto di un edificio trilobato (tre “torri” ma anche davvero tribolato) in zona Solteri, sette piani ciascuno, 222 uffici, 14.000 metri quadrati da acquistare - si dice- per compattare in un unico edificio molti dipendenti e servizi sparsi in città. Anche questa vicenda, pur a carattere locale e non nazionale come invece è “Armi e droga”, andrà per le lunghe con esposti prima alla Pretura e poi alla Magistratura. I partiti di sinistra, soprattutto Pci, fingendo di non accusare nessuno, sostenevano una “disparità” tra impegno di spesa e prezzi di mercato. Secondo l'esposto vi “ballavano” dentro sei sette miliardi. Con alcuni colpi di scena la vicenda vivrà momenti di alta tensione giudiziaria (è la difesa che chiede e ottiene che la competenza passi dalla Pretura alla Procura e si ricorda, tra l'altro, che in Italia è tempo dei cosiddetti “pretori d'assalto”) e momenti di alta tensione politica (il Pci trentino era sulle barricate) conclusasi definitivamente soltanto nel 1989 con l'assoluzione piena degli indagati tra la perplessità dell'opinione pubblica e la satira che, in assonanza al titolo di una trasmissione televisiva di grandi ascolti, scriverà: “Ok, il prezzo è giusto”.

Di polemica in polemica, di pretura in pretura, di denunce in denunce. Questa volta nell'occhio del ciclone è la quinta edizione della “Festa dell'Amicizia” (chiamala amicizia!) i cui appuntamenti ludici sono organizzati in tendoni piazzati nel piazzale Sanseverino. La Dc – segretario nazionale Flaminio Piccoli – fa costruire in quattro e quattr'otto una passerella sopra il passaggio a livello in fondo a via Verdi per facilitare alla gente di città il raggiungimento dei tendoni. Ci si accorge che non sono state seguite le più semplici norme edilizie e allora scoppia il caso giudiziario che dopo quattro anni finirà con l'assoluzione o con il non luogo a procedere o con l'amnistia un po' per tutti. Di quella Festa dell'Amicizia ci limitiamo a ricordare due eventi che rimarranno unici nella storia della città di Trento: sotto il tendone di Sanseverino (3 settembre) discutono e si confrontano sulla non sfiducia del Pci al governo Eugenio Scalfari, Indro Montanelli, Gianni Letta (allora soltanto giornalista) con moderatore un già onnipresente Bruno Vespa. Tutto ciò alla presenza, tra gli altri, di Giulio Andreotti, Ciriaco De Mita e Toni Bisaglia. L'altro evento (30 agosto) è l'ora durante cui si esibisce nientemeno che Ray Charles. Secondo le cronache sono 5.000 i trentini che applaudono il mostro sacro della musica leggera.

Rimaniamo in campo “politico”, questa volta tra virgolette. La Dc si disfa del quotidiano L'Adige vendendolo. La nuova proprietà affida (settembre 1981) a Gianni Faustini la direzione del giornale che perderà la fama di foglio semi parrocchiale per acquisirne una più critica nei confronti della politica locale e nazionale. Novità anche per l'ospedale Santa Chiara che il 3 giugno 1981 inaugura la stagione dei prelievi di organo. Sono i reni di un ragazzo di 15 anni sul cui corpo lavora l'equipe di Urologia diretta dal professor Lucio Luciani (otto anni prima il primario aveva fondato l'Aido trentina) in collaborazione con colleghi dell'ospedale di Verona. Il primo prelievo solo trentino avverrà l'anno successivo in ottobre dopo l'ok del ministero della Sanità agli interventi senza il supporto veronese.

Il 1982 è un anno la cui cronaca non può prescindere dal tumultuoso tifo per la vittoria ai Campionati del Mondo di Calcio. In piazza Venezia attorno alla fontana ne succedono di tutti i colori peraltro, come secondo atto dell'euforia di una settimana prima per la vittoria contro il Brasile. Per il centro storico bisogna anche ricordare che un privato cittadino comincia tutto solo la bonifica delle Androne comperando e restaurando una casa che si apre su piazza Garzetti. A proposito di questa malfamata, sporca e povera cellula abitativa di Trento, divenuta con il totale risanamento una chicca anche per merito dell'Itea, c'è un “però” che sulla bocca del patriarca di queste case abitate soprattutto dalla miseria, il fabbro Giovanni Facchini, diventa una poesia da film neorealistico: “Adesso le budella non brontolano più dalla fame. Brontola invece l'umanità perduta. Brontola la solitudine, brontola il sapere che se stai male nessuno se ne accorgerà e che potrai morire in una bella stanza, ma senza che nessun vicino entri in punta di piedi vicino al tuo letto e ti abbassi le palpebre”. Purtroppo bisogna anche ripercorrere un po' di cronaca nera come quella della giovane sposa di 23 anni di Sardagna che il 25 aprile 1982 scompare di casa e non farà più ritorno. Si sospetta di tutto e di tutti e a distanza di oltre 30 anni (ogni tanto sembra emergere qualche pista che non porta, però, a nulla) il mistero rimane tale e tale pare sia destinato a rimanere. E sempre nel 1982, tra Natale e Capodanno in via Prepositura si consuma uno dei tanti drammi che ai nostri tempi ha per nome “femminicidio”: con un colpo di pistola un uomo uccide la donna che lo aveva lasciato e poi con la medesima arma si suicida. Infine, il liceo Prati perde due insegnanti di rinomata fama. Nel 1981 a soli 60 anni a Vicenza dopo malattia muore Manlio Goio, fratello del sindaco di Trento, che da insegnante di lettere al Prati era passato preside delle scuole Magistrali di Rovereto. Nel 1982, invece, in gennaio, a 80 anni muore il professor Enrico Holzer, l'insegnante di matematica e fisica temuto e ammirato da tutti, colleghi compresi.













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