Doppio stipendio per Rossi Doria

Il neo-sottosegretario all’istruzione per la legge manterrà la retribuzione da insegnante anche al governo


Luca Marognoli


TRENTO. La nomina di Marco Rossi Doria a sottosegretario rappresenta un'attestazione di qualità per l'istruzione trentina, che si avvale della sua opera di consulente in numerosi ambiti tra i quali l'approccio educativo al disagio e al bullismo. L'inattesa chiamata a Roma del "tecnico" napoletano, ma trentino di adozione, pone però la Provincia di fronte ad alcuni problemi non preventivati. Il primo è il dover fare a meno - presumibilmente per un anno e mezzo - del suo apporto in aree molto specialistiche come erano quelle di cui si occupava. Il secondo problema, che in questo particolare momento di crisi non va trascurato, è di tipo economico: in base ad una legge del 1980, i dipendenti pubblici con incarichi di governo hanno diritto all'aspettativa pagata.

La Provincia dovrà quindi continuare a corrispondergli lo stipendio da insegnante "in utilizzo" presso il Dipartimento, che si assommerebbe al compenso da sottosegretario che andrà a percepire dalla nomina in poi. Ciò, naturalmente, a meno che l'interessato non rinunci al doppio stipendio. Gli uffici della Provincia saranno ora costretti a occuparsi del caso per approfondirne i profili formali e, appunto, economici. Nel 2010 il docente aveva anche sottoscritto un contratto con la Provincia, attraverso il quale gli veniva affidato l'incarico di attuazione del progetto «Campus», dietro il compenso di 52.800 euro lordi. Un incarico molto articolato che prevedeva una gamma di 17 compiti da effettuare nel campo dell'istruzione.

Tra questi l'integrazione fra azioni sperimentali e ordinarie in alcuni istituti, il confronto pedagogico intorno alle diverse manifestazioni del disagio nell'adolescenza e il loro contrasto, la lotta alle dipendenze da alcol e droga e l'esplorazione di altre emergenze educative anche in ambito extra-scolatico (Rossi Doria è noto per la sua attività di maestro di strada nei quartieri spagnoli di Napoli). «E' nostro collaboratore in Dipartimento da tempo. Quando ho iniziato la mia attività amministrativa era già in servizio», afferma l'assessore Marta Dalmaso, ieri impegnata in un convegno a Roma. «Un uomo di valore, che conosce bene la scuola e la ama. Credo che al Ministero dell'Istruzione possa spendere una bella competenza e ci auguriamo che l'esperienza maturata in Trentino possa essergli utile».

E il suo lavoro in Trentino? «Attualmente è insegnante in utilizzo e si occupa di una serie di cose. Non gli sarà più possibile farlo: immagino che il nuovo incarico sia un full-time. Parliamo di una notizia dell'ultimo momento e non conosco i dettagli sull'organizzazione della sua vita né ho avuto modo di approfondire gli aspetti legati all'aspettativa. Il rapporto con lui andrà avanti di sicuro, anche se non so dire in che termini. Ma questa può essere l'occasione anche per approfondire la nostra relazione con l'ambito nazionale».













Scuola & Ricerca

In primo piano