Sicurezza

Doppia aggressione in piazza Dante, arrestato un algerino

L'uomo, alterato da alcol e droga, era armato di coltello. Un marocchino è finito in ospedale



TRENTO. I militari dell'Aliquota Operativa e Radiomobile hanno sottoposto a fermo un 42 enne algerino, K.M. le iniziali, in Italia senza fissa dimora, autore nel primo pomeriggio di ieri di due aggressioni ai danni di due cittadini magrebini. Poco prima delle 16 una telefonata al "112" avvisava di uno squilibrato armato di coltello nei pressi della stazione ferroviaria e di un ferimento in Piazza Dante di un 58 enne marocchino. Giunti sul posto i carabinieri hanno individuato l'uomo che, con una vistosa ferita al collo provocata da un frammento di una bottiglia di vetro, prima di salire sull'ambulanza ha fornito una descrizione sommaria del suo aggressore e della donna che era con lui. Le ricerche hanno consentito di identificare prima la compagna dell'uomo, una 40 enne ucraina, già nota alle forze di polizia. E' proprio grazie ai trascorsi della donna che i carabinieri sono riusciti a dare un volto all'aggressore che è stato individuato in serata alla mensa dei cappuccini. All'uomo, trovato in stato psico-fisico visibilmente alterato dall'ingerenza di alcool e droga, sono state contestate due aggressioni avvenute nel lasso di poco più di 30 minuti. La prima, quella di Piazza Dante, scaturita dal diniego della vittima di consegnare qualche euro al suo aggressore per l'acquisto di bevande alcooliche, la seconda nei pressi della stazione ai danni di 38enne marocchino, "reo" di non aver consegnato la propria bottiglia di birra. Di fronte al rifiuto dell'uomo, l'algerino lo ha colpito col coltello con un fendente alla giacca senza fortunatamente provocargli lesioni. K.M., portato nel carcere di Spini, dovrà rispondere di tentata rapina aggravata e lesioni personali, la sua prima vittima ha riportato una prognosi di 15 giorni. Per la compagna ucraina si sta valutando l'ipotesi di deferirla all' autorità giuriziaria per il reato di favoreggiamento, essendosi rifiutata di collaborare e depistando inizialmente le indagini.













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