Dopo i superpoliziotti ecco le ronde coi vigilantes  

Sicurezza in centro. Al via dal 1° giugno per garantire maggiori controlli nelle zone a rischio Dopo le polemiche, la Provincia invita il Comune ad estendere il progetto ad altre aree cittadine



Trento. Garantire maggiore sicurezza e vivibilità ai cittadini e alle attività commerciali in aree della città di Trento interessate da fenomeni di degrado urbano. Dopo i super poliziotti è questo l’intento del progetto “Un custode per il quartiere” che la giunta provinciale, su proposta del presidente, Maurizio Fugatti, ha finanziato ieri, su richiesta del Comune, con 50 mila euro. Il tutto dopo una lunga mediazione con il sindaco Alessandro Andreatta che non voleva una presenza stanziale, fissa, dei vigilantes nei pressi della Chiesa di Santa Maria, individuata all’inizio come un possibile obiettivo.

Il progetto, della durata di un anno, partirà dal 1 giugno ed interessa due zone centrali della città. Quella, che ruota attorno a Piazza S. Maria Maggiore e quella che riguarda le vie limitrofe al Parco di San Marco. In un secondo momento il progetto potrebbe estendersi ad un terza area, che comprenda Piazza Dante.

Possibili nuove zone

In queste zone è prevista l’organizzazione di un servizio di vigilanza armata, mobile, svolto da istituti di vigilanza privata individuati dal Comune, quale punto di riferimento per i cittadini e gli operatori economici presenti sui luoghi oggetto della sorveglianza.

L’azione di vigilanza, che si svolgerà in orario pomeridiano e serale, avrà soprattutto un carattere deterrente, in modo da prevenire danneggiamenti al patrimonio comunale o a beni di valenza pubblica, come scuole o chiese. Il progetto è stato condiviso con il Commissariato del governo e con la Questura.

La giunta provinciale ha invitato il Comune a valutare la possibilità di estendere il progetto, che parte in via sperimentale, anche ad altre aree urbane, se gli effetti saranno quelli auspicati.













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