«Dolomiti Pride, sarà una festa di tutti»
Il 9 giugno attesi 5 mila partecipanti: carri ed eventi. Perlini: «Dobbiamo imparare insieme un nuovo modello di famiglia»
Organizzano il Dolomiti Pride Arcigay del Trentino, la Rete Elgbtqi, Centaurus, Agedo Trentino, Famiglie arcobaleno del Trentino.
La festa, che sarà anticipata da una serie di eventi ancora da presentare, ha un suo ampio documento politico di riferimento, ponderoso, di 34 pagine, che tocca anche temi come il diritto alla genitorialità delle persone omosessuali e la questione delle gravidanze per terze persone. “Dialogo tra identità e alterità” e “Sconfinare è umano” sono dei diritti delle minoranza non di genere, ma linguistiche e etniche. “Vogliamo lanciare una battaglia che coinvolga tutti, inclusiva, il pride non si rivolge solo alla nostra comunità lgbt, come vorremmo che inclusiva fosse la società”, ha chiosato Zanella. Il tema, definito cruciale, delle relazioni familiari è stato sottolineato da Lisa Perlini, esponente dell’associazione Famiglie Arcobaleno. “Dobbiamo imparare insieme un nuovo modello di famiglia, anche con genitori omosessuali. Negli asili lo stiamo già vedendo, le maestre diventano disponibili dopo una fase iniziale di diffidenza” ha raccontato.
Intanto è partito il crowdfunding, perché gli eventi costano. Fra i mainsponsor ci sono comunque la Cgil e la Uil del Trentino, la società che imbottiglia acqua Pejo, le aziende l Cibao e Alemax.
Il nuovo sito internet e le campagne social sono online. Serviranno anche volontari, per i quali le associazioni organizzatrici si preparano a lanciare tre call. Ieri è stata presentata l’allegra grafica che ricorda il profilo delle montagne dolomitiche, un segno identitario che unisce tutti quelli che vivono qui.