Divisi sulle pensioni e l’autonomia 

Al dibattito delle Acli, Allocati (Pap) non partecipa: «Non dialogo con CasaPound»



TRENTO. Scintille tra i candidati su autonomia, lavoro e antifascismo ieri sera al dibattito elettorale organizzato dalle Acli al teatro di Gardolo e moderato dal vicedirettore del «Trentino» Paolo Mantovan. Partecipavano Andrea Pradi (Liberi e uguali), Franco Panizza (centrosinistra), Cristiano Zanella (M5S), Andrea De Bertoldi (centrodestra), Berardo Taddei (Popolo della famiglia), Filippo Castaldini (CasaPound). La candidata di Potere al Popolo Valeria Allocati decide di non partecipare, in segno di protesta contro la presenza di CasaPound: «Un oltraggio alla democrazia e ai caduti della Resistenza. Serve un fronte comune contro le violenze fasciste che si diffondono». Solidarietà di Pradi (Leu), che resta sul palco «solo per rispetto delle Acli».

Divisi sull’autonomia. Castaldini: «Va difesa quando è virtuosa, non quando è culla del clientelismo. Manca l’autonomia vera, che ci consentirebbe di prendere decisioni forti su temi come i migranti». De Bertoldi: «L’autonomia trentina non è mai stata in pericolo come con il governo del centrosinistra. Per fortuna la riforma costituzionale è stata bocciata, altrimenti sarebbe bastata una maggioranza semplice in Parlamento per abolirla. L’autonomia serve al poltronifico del Patt: ci vuole meritocrazia». Zanella: «Siamo tra le aree d’Europa che si impoverisce di più. Vogliamo l’autonomia integrale, ma basta scandali come il mancato taglio ai vitalizi o l’accordo con gli Schützen. L’autonomia deve essere ampliata anche ad altre regioni, in modo che non sia più percepita come privilegio». Ha ribattuto Panizza: «Eravamo tra le regioni più povere d’Italia. Oggi siamo tra i più ricchi: siamo messi talmente male che tutte le altre regioni anche di centrodestra vogliono copiarci. È l’attuale costituzione che non ci tutela, la riforma prevedeva un’intesa preventiva con le province». Pradi: «La riforma costituzionale portava a un’autonomia egoista, contava solo che noi avessimo più competenze, chi se ne frega degli altri». Dibattito animato anche sulle pensioni. Per Zanella «la legge Fornero ha dato una mazzata alle speranze dei giovani. Bisogna investire in attività economiche innovative, basta dare soldi ad imprese del passato perché non vadano via. Per chi perde il lavoro a 50 anni introdurremo il reddito di cittadinanza». De Bertoldi: «Il lavoro non si crea per decreto o con i cortei sindacali, ma con gli investimenti. La flat tax attirerà i capitali internazionali». Taddei: «Noi proponiamo il reddito di maternità, 1000 euro al mese per le madri che decidano di dedicarsi alla cura dei figli». Per Castaldini «il problema è il precariato, nuova forma di schiavitù. I sindacati si sono dimenticati di difendere i lavoratori solo perché governava la sinistra». (f.p.)













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