Dirigenti, via a concorsi e mobilità

La giunta approva il fabbisogno triennale: nuove modalità di reclutamento, il 10% potrà essere a tempo determinato



TRENTO. Nuovi dirigenti reclutati con concorso pubblico, possibilità di assumerne fino al 10% con contratto a tempo determinato, incarichi a rotazione sulla base delle capacità dimostrate, rinnovabili per una sola volta. Si apre una nuova stagione per la dirigenza provinciale all’insegna, ha ripetuto più volte in questi mesi il presidente Ugo Rossi, della mobilità e della valutazione: addio ai dirigenti inamovibili, sì alla valutazione fino ad arrivare alla retrocessione dopo tre anni senza incarico.

Lunedì la giunta ha approvato l’atto di programmazione del fabbisogno dei dirigenti per gli ultimi mesi del 2015 e il triennio 2016-2018, sulla base dell’atto organizzativo che ha messo a dieta la Provincia riducendo le strutture da 105 a 99. Il rapporto tra dirigenti e dipendenti oggi è dell’1,96%, sotto il limite fissato per legge che è del 2,4% (corrispondente a 118 unità).

Nell’atto di programmazione vengono individuate le strutture vacanti (13) e quelle in scadenza tra 2015 e 2016 (37), a cui si aggiungono 3 nuovi incarichi speciali, che oggi si chiamano «unità di missione», per l’internazionalizzazione, il coordinamento del settore dell’energia, le concessioni energetiche e la gara del gas. Altri 9 incarichi speciali verranno però eliminati e il totale scenderà così da 22 a 17.

La giunta chiarisce che i sostituti non potranno essere prorogati per oltre tre anni. In base alla riforma della dirigenza approvata lo scorso aprile, il reclutamento dei dirigenti avverrà per concorso pubblico o attraverso la mobilità dei dirigenti con la Regione, con il consiglio provinciale e altre amministrazioni pubbliche. Per un numero di posti non superiore al 10% potranno essere assunti dirigenti con contratto a tempo determinato.

Per aumentare l’efficienza del sistema pubblico la parola d’ordine è « mobilità»: «Gli incarichi saranno assegnati promuovendo la rotazione sulla base delle capacità dimostrate, delle esperienze professionali e dei titoli formativi acquisiti, tenuto conto dei risultati delle valutazioni conseguite e in modo da favorire l’equilibrio di genere», si legge nella delibera. Lo stesso incarico potrà essere rinnovato allo stesso dirigente per una sola volta senza attivare interpelli per verificare se c’è un interesse a quel posto da parte dei dirigenti iscritti all’albo (la regola non vale per i dirigenti generali per i quali la giunta potrà rinnovare direttamente).

Sono confermati fino alla scadenza gli incarichi dirigenziali assegnati prima dell’entrata in vigore della riforma, ma i dirigenti avranno l’obbligo della formazione. Infine, per quanto riguarda le strutture che vengono soppresse, i dirigenti senza incarico vengono assegnati a una struttura complessa per svolgere funzioni di supporto al dirigente generale.

(ch.be.)

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