Dipendenza da gioco fondamentale l’aiuto dalla famiglia

A Mori Bertoldi (Ama) e Grech (Sert) hanno sottolineato i rischi di cadere vittime di slot machine e gratta e vinci



MORI. Una buona affluenza di pubblico ha seguito l’incontro “Scommettiamo che per l’illusione di vincere il futuro ti giochi il presente?”. I due relatori Stefano Bertoldi dell’associazione A.M.A. (Auto mutuo Aiuto) e Marialusia Grech, medico psichiatra del Ser.T hanno illustrato le diverse tipologie del gioco e la sua evoluzione: dal gioco sociale, al gioco problematico fino al gioco patologico. In Italia si gioca più che a Las Vegas, in media c’è una slot-machine ogni 150 abitanti e il Trentino occupa il sesto posto nazionale. Giocare d’azzardo è un comportamento estremamente diffuso, tollerato ed anche socialmente incentivato. Si può iniziare per svariati motivi: il gioco offre la possibilità di sperare, con poca spesa e poca fatica, di potere cambiare la propria vita o realizzare un piccolo sogno, di sfidare o interrogare la sorte, di vivere un’emozione diversa, di regalarsi una parentesi di evasione.

Il fatturato dei giochi aumenta di anno in anno e il 2012 chiuderà con 100 miliardi di entrate. I numeri della nazioni vicine sono molto più bassi: Francia 19 miliardi e Spagna 17 miliardi. Il gioco d’azzardo può sembrare un mezzo per “prendere ai ricchi per ridistribuire ai poveri” ma la sua vera identità è non prendere il superfluo al ricco, ma il necessario al povero. Si gioca molto di più quando ci sono forti crisi economiche, per tentare il colpo della vita, per svoltare la propria situazione. Molte persone sono malate di gioco e non se ne rendono conto, essendo una dipendenza senza sostanza. Il percorso di risalita non è né semplice né breve, ma con la presenza e l’appoggio della famiglia è fattibile. Se un parente o amico ha un minor impegno o interesse sul lavoro, ha difficoltà di rapporto con i colleghi e i superiori, mente o è allusivo su come passa il proprio tempo libero, allora potrebbe essere un potenziale giocatore dipendente. Nel corso della serata un plauso anche per il direttore del Trentino Alberto Faustini per la campagna del giornale contro la proliferazione delle sale giochi che ha portato a raccogliere 3600 firme.(d.t.)

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