Diego Mosna resta in Consiglio provinciale

L’imprenditore ha sciolto la riserva: «Un atto di responsabilità nei confronti della mia terra e di chi mi ha votato»



TRENTO. Diego Mosna ha deciso di restare in Consiglio provinciale. A comunicarlo è stato lo stesso candidato delle civiche alla presidenza della Provincia, con una lunga nota «Dopo una valutazione attenta della mia posizione professionale, carica di responsabilità soprattutto nei confronti di chi lavora nelle aziende del gruppo da me fondato, ho preso la decisione di rimanere in Consiglio. Questa scelta rappresenta per me, oltre che un atto di responsabilità nei confronti della mia terra e di chi mi ha votato, soprattutto una sfida. La sfida di portare in politica una cultura d’impresa che è soprattutto una cultura di impegno sociale (una correlazione che purtroppo oggi non tutti comprendono pienamente). La sfida di portare, concretamente, nella politica trentina i valori liberali. Quindi valori di indipendenza, di rispetto, di moderazione e di pragmatismo di fronte ai delicatissimi problemi che politica e società civile dovranno risolvere, contribuendo ad affrontare la crisi che ancora, anzi sempre più, attanaglia i giovani, le famiglie, i lavoratori e le imprese. Partirò dalla mia esperienza, quella di uomo abituato a trovare soluzioni al di là delle parti e delle divisioni ideologiche. La mia sarà anche la sfida di riuscire a proporre idee innovative in settori decisivi per il futuro del Trentino e della sua Autonomia. La sfida di aiutare e stimolare, anche con l’esempio, i giovani a trovare le giuste energie per prendere in mano le proprie vite, e di contribuire ad allontanarli dal pericolo della depressione di fronte ad un futuro cupo, spingendoli a scoprire le opportunità che il nostro mondo offre, accettando la fatica e le difficoltà, e affrontando con coraggio e ottimismo la vita. La sfida di favorire la creazione di un’alternativa al blocco politico e sociale che da anni governa il Trentino, e di farlo realizzando un’opposizione seria, inflessibile sui valori di fondo, ma senza pregiudizi.

Ho deciso di rimanere, soprattutto, perché 47.966 trentini hanno dato fiducia alla nostra coalizione. Una fiducia che non posso deludere, e che mi ha portato a decidere di affrontare il Consiglio Provinciale, sempre più consapevole che “la politica la si fa o la si subisce”, come diceva Degasperi. La promessa che faccio è quella di lavorare, come sempre, con impegno, di lavorare umilmente, di lavorare con senso di responsabilità».













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