IL PROCESSO

Deloitte: 1,8 milioni a Trento Rise 

Trovato l’accordo risarcitorio: ritirata la costituzione di parte civile nei confronti di Bonacci e Oungre



TRENTO. Nell’udienza di ieri mattina davanti al gup Marco La Ganga, Deloitte ha trovato un accordo risarcitorio con Trento Rise, versando una somma che si aggira attorno al milione e 800 mila euro, compresi 700 mila euro di crediti maturati in precedenza. In cambio, ha ritirato la costituzione di parte civile per i due imputati della società di consulenza che avrebbe ricevuto gli incarichi pilotati: Massimo Bonacci, quale responsabile della sede di Trento, presente in tutti e tre i filoni dell’inchiesta, e Patrick Oungre, dipendente della società, presente sia nel filone principale, relativo al Pcp “Modelli organizzativi” (che ammontava a 7 milioni e 474 mila euro e aveva lo scopo di riorganizzare la macchina burocratica della Provincia), che in quello sul “Pua”, il Punto unico di accesso, sui servizi socio-sanitari in Trentino (da 5 milioni di euro).

Un accordo risarcitorio è stato trovato anche con Andrea Grianti, dipendente di Trento Rise e membro della commissione che aveva aggiudicato a Deloitte il Pcp “Modelli”, mentre un’intesa verbale sarebbe stata raggiunta con Roberto Bona, 56 anni, di Informatica Trentina membro della commissione: sarà formalizzata probabilmente nell’udienza fissata per mercoledì 6 dicembre. La liquidazione della somma a Trento Rise da parte di Deloitte, chiamata in causa come responsabile civile, riguarda tutti e tre i procedimenti: quelli oggetto dell’udienza di ieri, che vedeva riuniti i Pcp “Modelli” e “Turismo”, e il Pcp “Pua”, con gup Michele Cuccaro. L’intesa raggiunta sul fronte economico non significa però che gli imputati abbiano deciso di patteggiare: sembra infatti che Bonacci sia orientato ad arrivare al dibattimento. Gli altri stanno valutando se ricorrere a riti alternativi: la scelta - per i Pcp “Modelli” e “Turismo” - potrà avvenire il 6, mentre il 12 si terrà la discussione. Il giorno successivo ci sarà invece la discussione davanti a Cuccaro per il Pcp “Pua”.

L’inchiesta, condotta dai pm Pasquale Profiti e Alessia Silvi, vede come principale reato contestato quello di turbativa d’asta.













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