INCHIESTA TRENTO RISE

Dellai: "Un petardo guasto lanciato contro di me"

«Con Deloitte nessun accordo». L’ex governatore racconta la cena coi vertici della società: «Neppure sfiorati aspetti operativi. Ho solo ascoltato le loro idee»


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. «In quella cena non abbiamo concordato nulla. Ero andato a incontrare i rappresentanti di una delle più grosse e quotate società a livello mondiale, che conoscevamo perché già aveva vinto una gara per accompagnare la riorganizzazione del sistema pubblico provinciale. Per questo ho ritenuto interessante accogliere la richiesta di incontro». L’ex presidente della Provincia Lorenzo Dellai spiega l’ormai famosa cena a Villa Madruzzo coi rappresentanti della Deloitte.

Spiega di non aver preso accordi e di non rispondere delle comunicazioni dell’esponente di Deloitte Massimo Bonacci che, invece, comunicava con mail ai soci e partner che la società avrebbe vinto il pcp Modelli ben prima del bando di gara: «Deloitte voleva informarci circa l'intenzione di attivare a Trento alcune attività di rilievo nazionale ed europeo. Ho ascoltato, come ho sempre fatto quando singole persone o imprese hanno chiesto di sottoporre alla Provincia i propri intendimenti e le proprie idee».

Dellai poi spiega che nell’incontro non si è preso alcun accordo: «È perfino superfluo sottolineare che in quell'incontro, come in tutti gli altri, non si sono neppure sfiorati aspetti operativi e men che meno questioni riferibili a gare o bandi di gara, del resto allora neppure esistenti. E, per la verità, nemmeno sul piano generale si è "concordato" alcunché, come si documenta negli stessi atti dell'inchiesta successivi a quella data (in particolare una nota inviata da Deloitte agli uffici provinciali in data 9 dicembre, con la quale si richiede che la Provincia valuti le ipotesi generali illustrate). Se poi qualcuno, nei rapporti interni alla Deloitte, ha raccontato altro, non è questione che mi riguardi o di cui possa essere responsabile».

Dellai spiega di non essere mai stato sfiorato dall’inchiesta: «Il mio comportamento è stato talmente trasparente, che durante i tre anni di indagini a tappeto né la polizia giudiziaria né i magistrati hanno mai ritenuto necessario chiedermi informazione alcuna al riguardo. Non vedo quindi cosa io debba chiarire». Poi l’ex governatore rivendica l’importanza di Trento Rise: «Potrebbe essere utile ricordare che l'esperienza di Trento Rise (finita purtroppo come sappiamo) era nata nell'ambito di una iniziativa pubblica di straordinaria valenza. Trento aveva vinto infatti una selezione europea per diventare sede primaria di uno dei principali programmi di ricerca della Ue in materia informatica, settore nel quale in Trentino operano molte imprese e che anche in questi anni di crisi ha visto crescere il personale occupato. Nell'ambito di questo progetto - di cui Trento Rise era uno degli strumenti operativi - sono arrivati a Trento dal 2011 ad oggi più di 45 milioni di euro di fondi europei e sono nate numerose attività di ricerca e di start up. Di questo sono molto orgoglioso».

Dellai, infine, rivendica di non essere mai stato sfiorato da inchieste nella sua lunga esperienza politica: «Io non ho proprio niente da nascondere o da temere. In tanti anni di amministrazione ai massimi livelli di responsabilità, mai una volta sono stato anche solo sfiorato dal sospetto di scorrettezza e non sarà certo questo petardo guasto a cambiare le cose».

 













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