Daldoss: «Asili nido, quelli pubblici costano troppo»

L’assessore: «Sono 14 mila euro a bambino contro gli 11.500 del privato» Ma rassicura i sindaci: «Troveremo le risorse per sostenere le famiglie»


di Chiara Bert


TRENTO. Nella prossima Finanziaria la Provincia sosterrà le famiglie e troverà le risorse per evitare tagli agli asili nido. Lo annuncia l’assessore agli enti locali Carlo Daldoss dopo l’allarme lanciato dal sindaco di Trento sul calo di 400 mila euro dei finanziamenti ai servizi alla prima infanzia sul prossimo bilancio. Ma se da un lato rassicura, dall’altro Daldoss rileva che «esiste un tema dei costi che non è più rinviabile». E a supporto cita due dati: «Oggi nel nido pubblico un bambino ci costa circa 14 mila euro all’anno, in un nido privato 11.500».

Il sindaco di Trento Alessandro Andreatta ha calcolato per il suo Comune un calo di 400 mila euro dei finanziamenti provinciali per il prossimo anno, e volendo scongiurare un aumento delle rette, in Comune si stanno facendo i conti per capire dove reperire le risorse. Un allarme, quello per i servizi socio-educativi alla prima infanzia, che riguarda tutti i Comuni, dopo che un anno fa Daldoss aveva avvertito i sindaci: «Sarà l’ultima volta che la Provincia è in grado di coprire il maggiore fabbisogno. Dopodiché bisognerà ridurre i costi».

Il problema si ripresenta alla vigilia della nuova Finanziaria, ma è lo stesso Daldoss ad aprire uno spiraglio per i Comuni: «Andreatta è stato un po’ precipitoso. È vero che per due anni abbiamo sopperito con gli accantonamenti che oggi non ci sono più. Ma è anche vero che il presidente Rossi ha spiegato che nella prossima manovra un’attenzione particolare sarà riservata alle famiglie, anche per sostenere la crescita demografica». E se si vuole sostenere la famiglia, è l’assunto, «credo che la Provincia potrà stanziare qualche risorsa in più per i servizi all’infanzia, per non pesare sulle rette». «Una soluzione si troverà», promette Daldoss, che però non rinuncia a porre sul tavolo un tema che considera non più rinviabile: i costi.

Gli attuali parametri degli asili nido sono sostenibili? «Un po’ no», è la risposta dell’assessore, che aveva sollecitato a rivederli per ottenere risparmi nella gestione. «Un bambino nel nido pubblico costa 14 mila euro, in uno privato 11.500 euro. Allora bisogna chiedersi se questa differenza ha una ragion d’essere o se abbiamo stabilito standard talmente elevati che oggi sono anche eccessivi». Solo qualche anno fa la battaglia sulle modifiche al rapporto tra numero di educatrici e bambini fu durissima. «Non vuol dire rinunciare alla qualità del servizio», spiega Daldoss, «ma il pubblico non può sottrarsi al principio di efficienza e alla congruità del costo rispetto al risultato. Se invece vogliamo dirci che tutto quello che c’è è perfetto e va mantenuto, questa non è la mia ottica. Parliamo di risorse che sono di tutti».

Paride Gianmoena, presidente del Consiglio delle autonomie, spiega che i Comuni sono pronti a fare la loro parte: «Abbiamo attivato un gruppo di lavoro coordinato dalla sindaca di Stenico Monica Mattevi, per capire dov’è possibile risparmiare nella gestione dei nidi. Ragionare sui parametri non è facile, ma la Provincia di Bolzano ha fatto un percorso analogo e noi ci stiamo lavorando. Ma - aggiunge il sindaco di Varena - dalla Provincia ci aspettiamo che riconosca i risparmi ottenuti dai Comuni tra fusioni e gestioni associate. Oggi è impensabile aumentare le tariffe dei nidi, quindi la partita delle risorse starà nella trattativa generale sul prossimo protocollo di finanza locale». All’appuntamento non manca molto.

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