giustizia

Crisi, boom di fallimenti e pignoramenti

In aumento anche i processi contro i padri che non riescono a pagare gli alimenti. I dati della giustizia del presidente Servetti


di Mara Deimichei


TRENTO. Fallimenti, esecuzioni immobiliari e procedimenti penali per il mancato pagamento degli assegni di mantenimento dei figli. Aspetti diversi, diversissimi fra di loro dell’attività di un tribunale ma che nella presentazione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, si ritrovano legati l’uno all’altro. E sono la spia della crisi economica che ha toccato e tocca ancora la regione. A spiegarlo Gloria Servetti, presidente della Corte d’Appello che domani relazionerà sullo stato della giustizia regionale. Regalando qualche anticipazione. Il punto di partenza è che in Trentino (e in Alto Adige) la situazione è positiva. Spinta a dare un voto allo stato di salute della giustizia regionale, la presidente Servetti si sbilancia fra un 8,5 e un 9. «Al meglio non c’è limite - sottolinea - ma questo territorio fruisce di una situazione privilegiata. E qui sono convinta che si può mantenere un buon equilibrio fra un ottimo servizio e uno sforzo, da parte di chi è impiegato nella giustizia, compatibile con i diritti dei lavoratori».

Crisi e giustizia. L’incremento che salta subito agli occhi è quello dei procedimenti che fanno riferimento all’articolo 570 del codice penale che si occupa di chi «si sottrae gli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità genitoriale o alla qualità di coniuge». Tradotto, finiscono davanti al giudice sempre più genitori (quasi sempre papà) che non sono in grado di pagare l’assegno di mantenimento. «Un incremento - ha spiegato la presidente Servetti - prodotto da situazioni concordate tra le parti sull'ammontare degli assegni di mantenimento che non sono più sostenibili a fronte di una costante riduzione dell'orario di lavoro, della cassa integrazione o della perdita del lavoro». Insomma l’assegno fissato quando il lavoro era una certezza, diventa insostenibile a causa della riduzione o dell’azzeramento dello stipendio. Sintomo di quella che Servetti definisce «una sottile e serpeggiante crisi che non risparmia anche questo territorio» è anche l’aumento delle procedure fallimentari e pure il segno positivo sulle voce delle esecuzioni immobiliari.

I procedimenti. Si è registrato un leggero e non preoccupante incremento dei procedimenti. A Bolzano il segno più vicino alle sopravvenienze è del 67 per cento. Ma, spiega la presidente, se la percentuale appare alta, il numero reale non è spaventoso. In totale, a livello regionale le pendenze sono calate. Del 2.37% per quanto riguarda il Trentino e del 4.09% per Bolzano. Crescono le denunce per furti in appartamento (specialmente a Trento) e per guida in stato di ebbrezza (soprattutto a Bolzano dove il dato percentuale è del più 20%). E, dato importante, nessuna delle procure ha segnalato delitti per associazione di stampo mafioso: «ci sono state delle indagini - ha spiegato Servetti - ma si sono concluse senza trovare riscontri». Stabili i procedimento per stalking.

Minori. Si segnalano reati che rientrano nel fenomeno della microcriminalità con furti e rapine che giovanissimi compiono ai danni dei loro coetanei. Solo a Bolzano è stata «trovata» nella primavera scorsa una baby gang, fenomeno che è stato represso con esito positivo, ha detto Servetti.

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