Trento

Corso Alpini, abbattuti gli alberi «stressati»

Da ieri in azione le motoseghe per gli Aceri americani. Per il servizio parchi giardini erano un pericolo, gli abitanti sono perplessi


di Daniele Peretti


TRENTO. Non solo gli uomini possono soffrire delle conseguenze dello stress, ma anche le piante. Solo che in questo caso la cura è più drastica: vengono abbattute. È quanto succede in corso Alpini dove da ieri mattina è iniziato il taglio degli alberi del lato est, con conseguente divieto di sosta che durerà per tutta la durata dei lavori che dovrebbero concludersi in un paio di giorni.

L'intervento senza preavviso, da parte di una squadra di operai del Comune che ieri mattina hanno iniziato a tagliare i fusti con una motosega, ha destato preoccupazione in tutto il rione di Cristo Re anche in considerazione del fatto che a parte via Pedrotti, sono gli unici alberi che garantiscono dei coni d'ombra che nella stagione estiva diventano strategici: dalle segnalazioni al contatto con l'ufficio comunale "Gestione strade e parchi" il passo è stato breve.

Il motivo dell'intervento è stato chiarito così: «Abbiamo constatato come gli Aceri Negundi (detti americani) che sono gli alberi in corso di sostituzione sul lato est di Corso Alpini, soffrano nel contesto urbano di stress da potatura. Ovvero il ramo tagliato non ricresce con la stessa forza e spesso viene strappato dalle violenza delle intemperie». Spiega Ivan Lisi funzionario dell'ufficio del Comune come la debolezza dei rami costituisse un pericolo sia per i pedoni che per i mezzi in transito sulla strada e così se ne è deciso la sostituzione con alcune Parrotia Persica che sono gli stessi già posizionati sull'altro lato della strada. Saranno messi a dimora sedici nuovi alberi con un fusto che va dai 18 ai 20 centimetri che ovviamente non potranno garantire nell'immediato la stessa ombreggiatura, ma contribuiranno a mettere in sicurezza il corso.

I lavori dovrebbero concludersi entro  oggi con la sistemazione del primo tratto di strada e quindi con l'apertura dei parcheggi. Nell'intervento oltre alle motoseghe, viene utilizzato un piccolo escavatore indispensabile per estrarre da terra le radici di un'alberatura ormai pluridecennale. 

Resta la perplessità dei residenti che vedono scomparire le chiome che garantivano l'ombra, di alberi tutto sommato sani sostituiti da altri più esili e più giovani. L'intervento - ci dicono in Comune - non era procrastinabile: piante troppo stressate in ambiente urbano. Quasi come se nella lotta tra smog e verde, a perdere siano stati gli alberi. Ma bisogna anche considerare come siano cambiate le caratteristiche delle perturbazioni atmosferiche, sempre più violente e concentrate nel tempo e quindi una debolezza inevitabile, poteva davvero trasformarsi in un rischio reale.

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