Contributi casa, Comunità sotto accusa

Giudicarie, il consigliere Armani in un’interrogazione chiede perché sono stati modificati i criteri per le graduatorie


di Ettore Zini


GIUDICARIE. Commissario "ad acta" e innalzamento delle rendite catastali. Due quesiti che piombano sulla Comunità di Valle di Tione come benzina sul fuoco. Non bastavano quelle graduatorie con tutti quei nomi di persone agiate, che fanno a pugni con termini come equità e giustizia sociale. Ora, a riscaldare un ambiente già torrido, arriva un’interrogazione firmata dall’ex presidente del comprensorio Raffaele Armani.

Che, in vista dell’imminente assemblea, pone due interrogativi dirompenti. Armani, ex sindaco di Lardaro (sei legislature), ed esponente di Lista Civica, chiede perché, per approvare le graduatorie, relative ai contributi-casa, è stato necessario un commissario: “Che interessi c’erano da difendere, tanto da dover chiamare un arbitro esterno ad apporre il visto?” In più, chiede come mai la giunta Ballardini, a graduatorie ancora da aprire, invece di ridurre le rendite catastali su uno dei pochi parametri su cui la Comunità godeva di una certa discrezionalità, le ha innalzate. Allargando, di fatto, le maglie per gli aventi diritto.

«Un fatto – dice Armani – che, già allora, mi aveva incuriosito. Di cui, oggi, ho ritenuto di chiedere conto, anche per le forti proteste suscitate dall’argomento». «Il sottoscritto – scrive Armani - visto che la giunta provinciale ha nominato il commissario ad acta, per l’adozione del provvedimento di ripartizione delle risorse, di cui all’art. 1 della Lp 15 maggio 2013, in quanto quattro assessori hanno dichiarato di essere incompatibili, e visto che la giunta della Comunità aveva approvato, con delibera n. 92 dell’8 luglio, l’innalzamento da 350 a 500 euro della rendita catastale rivalutata - prevista dall’art. 5 dei criteri attuativi - chiede: come mai è stata innalzata? Quali assessori hanno dichiarato la loro incompatibilità? Quali i beneficiari della modifica dei criteri?». Un’interrogazione bomba. Che, l’ex presidente del C8 dice di aver fatto a beneficio del dibattito in assemblea, per ricordare la marginalità dell’Ente intermedio da sette anni in attesa di competenze. Ma che, d’improvviso, alza il tiro anche sulla Comunità. Finora, i rimbrotti erano stati tutti per la Provincia. L’ira degli “esclusi”era tutta riversata sulla Pat. «Che oltretutto, in campagna elettorale – ricorda Armani – erano venuti a fare passerella in quell’affollato incontro nella sala delle Sette Pievi che aveva costretto a dirottare parte degli intervenuti in una sala a parte, in videoconferenza. Quando sarebbe bastato l’invio di tecnici». Il riferimento, manco a dirlo, è a Gilmozzi e Rossi, che proprio in quell’incontro avevano suscitato grandi aspettative. Ora però quei quesiti protocollati l’11 novembre, e inseriti al punto cinque dell’assemblea di martedì, puntano i riflettori anche sulla giunta Ballardini. Che dovrà spiegare le motivazioni per cui è stato chiesto l’invio del commissario (l’approvazione delle graduatorie reca la firma di Maria Celestina Antonacci, funzionario della Provincia) e, quel particolare, dei ritocchi all’insù delle rendite catastali che meritano di essere approfonditi, per la trasparenza.

«Perché – sottolinea Armani – non sarebbe corretto se, qualcuno, per cui gli assessori hanno dichiarato la loro incompatibilità, avessero beneficiato dell’innalzamento di quei criteri». Chiaro? Forse sarebbe stato più semplice dire che in quelle liste, ci sono anche alcuni parenti di assessori. Ma, di questi ragguagli, visto la puntualità dei quesiti, ne avremo contezza in assemblea. Intanto, il clima è smepre più acceso per i pochi fondi e i sospetti di avere privilegiato i soliti noti.













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