Concerti: a Campiglio no, sulle Pale sì 

Turismo e ambiente. Annullato il maxi-evento del 20 aprile nel cuore del parco. San Martino invece rilancia: «Confermato Moroder il 7» E l’assessore Failoni non ci sta: «Un errore, si tratta di iniziative che in Alto Adige non hanno paura di organizzare. Lavoriamo già per il 2020»


Andrea Selva


Trento. Non ci sarà il “bis” del concerto di Bob Sinclar a Madonna di Campiglio. Un nuovo maxi concerto in quota era previsto per il 20 aprile (e il nome della star ancora non era stato deciso) ma la data dell’evento “Dolomiti Top Music”, già annunciata nel programma invernale dell’Apt, è stata annullata: «Una rinuncia sofferta ha detto l’assessore ai grandi eventi di Pinzolo, Giuseppe Corradini - che speriamo stimoli un reale e sereno confronto tra tutti i soggetti che si occupano di turismo e territorio». Uno stop legato al fatto che non è stato trovato un accordo con il parco naturale Adamello Brenta con il presidente dell’ente, Josef Masè, che spiega: «Il parco non è l’ente dei divieti, ma ho molto apprezzato l’idea di fermarsi a riflettere sul tipo di turismo che vogliamo».

L’assessore: «Un errore»

Non l’ha presa bene, invece, l’assessore al turismo Roberto Failoni, che si era schierato personalmente a favore del concerto di Giorgio Moroder il 7 aprile sulle montagne di San Martino di Castrozza e che ora si è ritrova “tradito in casa” dagli organizzatori di un’analoga iniziativa nella sua val Rendena: «Annullare il programma è stato un errore» spiega senza mezzi termini. «Purtroppo in questo momento non ci sono i tempi per intervenire in maniera diversa, ma bisognerà presto affrontare il tema in modo da trovare regole chiare che ci consentano di organizzare questi eventi che sono importanti per il nostro turismo e che i nostri concorrenti, penso all’Alto Adige, non hanno nessun timore di organizzare. L’obiettivo è di ripartire con un evento di questo tipo dalla prossima stagione».

San Martino va avanti

Nessuno stop, invece, per l’appuntamento di Moroder sull’Alpe Tognola (a 2.200 metri di quota a monte di San Martino di Castrozza) dove pure il parco naturale di Paneveggio e il servizio aree protette della Provincia si sono messe di mezzo giudicando l’evento impattante per l’ambiente. Ma la presidente della società degli impianti a fune, Valeria Ghezzi, non ha nessuna intenzione di fermarsi: «Noi non siamo gli organizzatori dell’evento di Moroder (l’organizzazione è dell’albergatore Cristian Marin con la direzione artistica di Pino Putignani, ndr) ma lo ospiteremo nella nostra ski area convinti che faccia bene al nostro turismo e non provochi danni all’ambiente. Ma una cosa è certa: se noi rinunciassimo a organizzare un evento del genere (con una leggenda della musica quasi ottantenne, mica con una band di ragazzini) ci sarebbero altre località pronte a fare propria un’iniziativa del genere, mi riferisco all’Alto Adige, ad esempio all’Alpe di Siusi dove fanno la settimana del rock».

Ma il parco è contrario

L’evento di San Martino di Castrozza è programmato da tempo, nonostante il parere contrario di parco e aree protette: «Se dovessero fermarci si porrebbe una grossa questione, perché noi siamo un’area sciabile, un luogo già frequentato da migliaia di sciatori, dobbiamo lavorare per vivere, se non possiamo organizzare eventi come quello del 7 aprile tanto vale che cancellino l’area sciabile». Infine Ghezzi tira in ballo i Suoni delle Dolomiti: «Ci sono appuntamenti organizzati all’interno della riserva integrale del parco, dove non ci dovrebbe essere nessuno: perché questi eventi vanno bene e un concerto nella nostra area sciabile invece no?».

I numeri in gioco

Se per Bob Sinclar l’anno scorso sul Monte Spinale (a Campiglio) c’erano 3.800 spettatori, per Moroder sull’Alpe Tognola ne sono previsti altrettanti. Un’area - dice Ghezzi - che ha tutte le infrastrutture (impianti a fune e servizi igienici) per accogliere queste persone. Niente in confronto alle 20 mila persone che nel dicembre del 1996 raggiunsero Plan de Corones (sopra Brunico) per ascoltare il concerto di Zucchero all’apertura della stagione sciistica.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano