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Conad, folla per il debutto a Rovereto

Il presidente Ivan Odorizzi al taglio del nastro del nuovo supermercato in centro: «Vantaggi anche per i piccoli negozi»


di Alberto Tomasi


ROVERETO. Ivan Odorizzi, presidente di Dao Conad, è raggiante. “È una grandissima soddisfazione, e devo ringraziare soprattutto i nostri collaboratori che in cinque giorni sono riusciti ad allestire uno spazio di oltre mille metri quadrati, lavorando giorno e notte. Questa mattina alle 7 e mezza c’erano ancora persone al lavoro”. Non esagera il presidente di Dao quando afferma che tutti hanno fatto i salti mortali per rispettare i tempi. Solo due giorni fa lo spazio aveva tutto l’aspetto di un cantiere aperto.

Conad, folla per il debutto a Rovereto

Folla delle grandi occasioni a Rovereto per l'attesa apertura del supermercato Conad in centro, nella nuova costruzione dell'Urban City sorto al posto della vecchia stazione delle corriere (foto Festi)

Adesso, senza ponteggi e transenne (ci sono ancora quelle sul lato di via don Rossaro) la nuova struttura fa intravedere quella che sarà la sua definitiva fisionomia, cittadella del commercio ma soprattutto centro di aggregazione sociale con molti spazi dedicati alla collettività. «Siamo sicuri che l’Urban City riuscirà a restituire a corso Rosmini il ruolo di baricentro della vita cittadina e di punto di incontro» continua Odorizzi, «e sono convinto che i vantaggi saranno per tutti, anche per le piccole attività, perché se c’è gente c’è vita e tutti ne beneficiano».

Per quanto riguarda gli orari Dao Conad osserverà l’apertura continuata sette giorni su sette dalle 8 e trenta alle 21, la domenica alle 20 e trenta. Con annessi servizi di bar e di parafarmacia. «I roveretani potranno così fare la spesa senza muoversi dal centro con prodotti a prezzi concorrenziali». Lo spazio seminterrato che ospita il nuovo ipermercato Dao Conad, reso luminoso dalle ampie vetrate all’altezza del soffitto, è subito gremito di persone.

Da poco si è conclusa la cerimonia del taglio del nastro con la benedizione ecumenica di Padre Gianni, «Per chi crede e per chi non crede». Il senatore Franco Panizza, assessore alla cooperazione nell’ultima giunta Dellai, è qui, dice, per festeggiare un momento importante per Dao e per salutare e fare gli auguri ai numerosi amici della cooperazione. Giuseppe Tomasi, presidente della cooperativa Urban City, si aggira tra la folla e raccoglie da ogni parte messaggi di congratulazioni. «Abbiamo compiuto un impresa», sorride Tomasi, «e le date lo dimostrano: l’aggiudicazione del bando è del dicembre del 2012, i lavori sono iniziati due anni più tardi, nel febbraio del 2014, sono terminati giovedì scorso con l’agibilità, e il Conad ha aperto oggi, sabato 19: abbiamo vinto la scommessa, e devo ringraziare soprattutto l’impegno e la dedizione dei soci che hanno partecipato alla realizzazione dell’opera».

Insomma l’Urban City sembra raccogliere il favore di tutti. Anche il vicesindaco Cristina Azzolini vede nella struttura un volano di ripresa, capace di restituire a corso Rosmini il suo antico splendore, vero centro della vita sociale cittadina. Mentre Ivo Chiesa, assessore al commercio, sottolinea la continuità tra il nuovo e antico spazio: «Era un crocevia di arrivi e partenze ai tempi della stazione delle corriere e continua ad esserlo adesso con negozi, uffici e spazi dedicati alla collettività. Inoltre, continua Chiesa, può svolgere la funzione di cerniera fra la parte vecchia della città a quella nuova di via Paoli».

Stesso concetto espresso da Giulia Robol, assessora all’urbanistica nella passata amministrazione e ferma sostenitrice dell’Urban City: «Un’opera indispensabile per restituire a corso Rosmini il suo antico splendore, in particolare per valorizzare uno spazio che per trent’anni è stato terra di nessuno».

E se c’è qualcuno che può guardare con soddisfazione a quanto fatto è proprio l’ex sindaco Andrea Miorandi, che non ha dubbi in proposito: «Questa è opera al cento per cento dell’amministrazione Miorandi. Abbiamo dato prova visione e di capacità di leggere il futuro. In un momento di austerità ci siamo inventati la formula vincente di collaborazione fra pubblico e provato, e questo è il frutto. Prima si erano fatte solo chiacchiere».













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