Comunità San Pietro, accordo per i lavori

La Fondazione San Camillo anticiperà i 500mila euro necessari per sistemare le prime due strutture nel Parco Tre castagni


di Roberto Gerola


PERGINE. Con un accordo tra Azienda sanitaria provinciale e Fondazione “Opera San Camillo”, le due strutture della Comunità Maso San Pietro saranno completamente ristrutturate. L’Azienda s’impegna anche a mettere a disposizione gli spazi (padiglione Pandolfi) per ospitare i pazienti durante i lavori e quindi l’attività iniziata ancora 28 anni fa non sarà interrotta. Chi anticiperà le somme necessarie sarà appunto la Fondazione. Si tratta di 500.000 euro utilizzati per interventi concordati con l’Azienda sanitaria, per altro proprietaria degli immobili.

La situazione è stata illustrata ieri nel corso della festa in onore di San Camillo, la cui congregazione, appunto, ha in gestione la struttura e il servizio di assistenza e riabilitazione degli ospiti psichiatrici. È stato Giancarlo Ruscitti, amministratore della Fondazione, a spiegare l’accordo con l’Azienda. In sostanza, la Fondazione anticipa la somma e per due anni non pagherà i servizi che l’Azienda eroga alla Comunità a pagamento. Tutti tranne il personale.

«Così - ha detto - riusciremo a coprire la spesa anche se solo in parte. Del resto, ha precisato, la Fondazione stessa ha come scopo quello di aiutare spendendo del proprio».

I lavori necessari riguardano Maso San Pietro e Maso Tre Castagni: rifacimento pavimenti e soffitti, messa in sicurezza delle travature, messa a norma degli impianti tecnici, rifare il cappotto e gli arredi.

In apertura della giornata, padre Beppino Taufer (direttore della comunità) ha puntato il dito sulla necessità di rivedere il concetto di carità, la “Charity review”, nell’ottica di San Camillo: non solo accoglienza e assistenza, ma servizio di cura.

La struttura (può ospitare al massimo 30 soggetti) ha registrato la presenza di 165 persone e il 54% è tornato a casa riabilitato dopo una permanenza di 4 anni circa. Il dato è emerso dalla relazione di Graziella Anesin (responsabile area psichiatrica) insieme ai percorsi studiati con enti e associazioni anche del territorio, oltre che con l’Azienda sanitaria, attraverso un’équipe molto professionalizzata.

Molte le autorità presenti con le delegazioni di padri (e suore) camilliani. Dopo gli interventi, la messa e la presentazione dell’attività.

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