Emergenza

Comune e Provincia di Trento garantiranno nuovi posti letto alle persone senza dimora

L’amministrazione comunale del capoluogo metterà a disposizione l’ex  scuola Bellesini per accogliere chi dorme in strada, in mancanza dei requisiti per essere inserito nel sistema di accoglienza provinciale. L’assessora Segnana invece ha affermato che verranno garantiti 50 posti a Casa San Giovanni e altri 100 nella Residenza Fersina

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TRENTO. L’Amministrazione comunale ha deciso di mettere a disposizione le aule dell’ex scuola Bellesini per l’accoglienza delle persone che in questi giorni passano la notte all’addiaccio.

In particolare, l’edificio offrirà un posto letto a chi attualmente dorme in strada perché non ha i requisiti per essere inserito nel sistema di accoglienza provinciale. Il sindaco Franco Ianeselli e l’assessora Chiara Maule hanno contattato nelle scorse ore alcuni soggetti del terzo settore per individuare il potenziale gestore della struttura. Tutti i dettagli sulle modalità dell’apertura dell’ex scuola e sui posti letto disponibili saranno comunicati a breve.

«Con la nevicata di ieri e con l’abbassamento delle temperature previsto per i prossimi giorni, la situazione dei senza dimora della città si è aggravata - spiega Ianeselli, oggi (sabato 10 dicembre) a Danzica insieme all’assessora Maule per la cerimonia che proclamerà la capitale europea del volontariato 2024 - da qui la decisione di cercare in fretta una soluzione. Sappiamo bene che questa è un’emergenza ampiamente prevista, ma l’Amministrazione non ha né la competenza né le risorse per affrontarla. Tuttavia, di fronte a una situazione come questa non si può certo stare a guardare. Dobbiamo ringraziare il terzo settore e il volontariato che non si tirano mai indietro e non fanno mancare il loro supporto». 

Aggiunge l’assessora Maule: «Le persone che attualmente vivono in strada sono per lo più di richiedenti asilo, molti di loro sono arrivati a Trento via terra. Vivono in una sorta di limbo, sono in attesa di una risposta sullo status di rifugiato dal Commissariato di Governo. Non c'è una struttura che li accolga anche se tra di loro c’è pure qualcuno che lavora. A volte si tratta anche di famiglie con bambini per le quali i nostri Servizi sociali si affannano a cercare un posto. Urge trovare soluzioni strutturali altrimenti il prossimo inverno l’emergenza si ripresenterà con la stessa drammaticità di oggi».

Anche la Provincia di Trento ha deciso di intervenire sull’emergenza freddo: aprirà Casa San Giovanni con 50 posti letto e alla Residenza Fersina verranno aggiunti 100 posti. «Il Trentino è solidale e opera in modo concreto, facendo il possibile per aumentare la risposta dei servizi in particolare in questi giorni di rigore invernale - ha precisato l’assessora provinciale alla salute e alle politiche sociali Stefania Segnana - la prova che anche in questo periodo, di avvicinamento alle festività natalizie, di mercatini e iniziative, il nostro territorio è attento e non dimentica chi ha bisogno. Possiamo precisare che il Trentino attiverà dal primo gennaio 100 posti in più alla Residenza Fersina di Trento, come richiesto dal commissariato del governo per quanto riguarda, con riferimento al 2023, il programma di accoglienza coordinato dal ministero dell’interno dei richiedenti asilo e delle persone che fuggono dall’Ucraina. Posti che entreranno pienamente a regime dal primo dell’anno ma che saranno resi operativi da subito nella misura permessa dalle disponibilità, dando quindi una pronta risposta a chi si trova a dormire all’aperto. Ricordo inoltre che la cooperativa che gestisce la struttura si è resa disponibile ad aumentare il personale proprio per soddisfare le necessità di accoglienza».


In questo modo, i posti per i richiedenti asilo, come da richiesta del ministero dell’Interno, passano dai 600 posti del 2022 ai 700 del 2023, a cui si aggiungono i 700 posti, attivati e confermati, per l’Emergenza Ucraina. Ci sono ulteriori novità per i servizi garantiti ai senza dimora, come precisa l’assessore alle politiche sociali.
«Il sistema dell’accoglienza gestito dalla Provincia - afferma Segnana - conta già sull’apertura del dormitorio di via Lavisotto, a fine novembre, una struttura da 24 posti, affidata a Fondazione comunità solidale e situata su un terreno dato in comodato d’uso gratuito dal Comune. Mi preme evidenziare che il prima possibile, probabilmente già la prossima settimana, saranno aperti i 50 posti letto a ‘Casa San Giovanni’, vicino alla Motorizzazione a Trento e a Casa Bonomelli, che offre già una quarantina di posti letto. A gestire Casa San Giovanni è l’associazione Amici dei senzatetto, che già opera a Casa Maurizio in via Bezzecca, con 25 posti letto, e a Casa Paola a Ravina, che offre riparo a 12 donne. Il Trentino dunque con le sue straordinarie realtà del privato sociale e del volontariato, assieme alle istituzioni, è presente e attivo nella solidarietà”.













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