Compensi addetto stampa: tiro incrociato sul grillino Fraccaro

Sergio Divina (Lega Nord) e il presidente dell’Ordine dei giornalisti Fabrizio Franchi attaccano il Movimento 5 Stelle



TRENTO. «Se l’impegno richiesto è quello indicato da Divina, è ovvio che non ci siamo. A partire dal l’arco orario di 14 ore al giorno per tutti i giorni della settimana. Ma non solo. Il punto è però un altro: dopo aver sputato veleno sulla categoria, ora quelli del Movimento 5 Stelle vogliono giornalisti alle loro dipendenze che raccontino la loro versione. Ma oltre che servi, li vogliono anche schiavi sottopagati. Non mi sembra un bel biglietto da visita per chi parla di rinnovamento». Fabrizio Franchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige, non ha dubbi: l’offerta di lavoro proposta dal deputato Riccardo Fraccaro, che sta cercando un addetto stampa a cui corrispondere 3.500 euro lordi al mese (ma comprensivi di tutte le spese), è inaccettabile. Lo dice dopo aver letto una nota del senatore leghista Sergio Divina, che con grande puntiglio ha elencato ieri le prestazioni richieste da Fraccaro e il relativo compenso, al netto del carico fiscale. Compenso che alla fine, per Divina, diventa di 1.200 euro netti: per un corrispettivo di appena 2,85 euro all’ora. «Non so quale giornalista possa accettare un simile trattamento, anzi, non capisco come l'Ordine dei giornalisti possa avallare un simile contatto - afferma Divina - ci sarà sicuramente qualche persona che coglierà l'offerta, ma la dignità del giornalista ne esce gravemente compromessa». Giudizio condiviso da Franchi: «Mi rendo conto che ci sono tanti disoccupati che non chiedono altro che poter lavorare, ma queste condizioni sono inaccettabili: terremo d’occhio la situazione assieme al sindacato, anche se mi auguro che Divina sia nel torto. Ma temo che abbia ragione».

Il senatore leghista, come detto, indica infatti in 14 ore al giorno per 7 giorni alla settimana l’impegno richiesto da Fraccaro al proprio futuro collaboratore: calcolo che deriva dalla somma dei tempi necessari per la cura della rassegna stampa dei quotidiani e delle emittenti televisive locali, nelle varie edizioni, oltre che per la redazione di comunicati, l’aggiornamento del social forum, gli incontri con enti, cittadini e parlamentari in tutta la regione e a Roma. Circa le imposte e i contributi, ipotizzando i 3.500 euro come reddito unico di un giornalista iscritto alla gestione separata dell’Inpgi (l’Inps dei giornalisti)), Divina indica un carico fiscale complessivo del 40%. E poi i costi vivi, ai quali per Fraccaro il collaboratore dovrebbe fare fronte attingendo a quei 3.500 euro: e qui Divina fa la cifra di 1.500 euro al mese, necessari tra l’altro per l’acquisto di carta e cartucce per computer, la connessione web, l’abbonamento per il telefonino, il costo dei quotidiani locali on-line e spese di viaggio, vitto e alloggio. Di qui il computo finale: 2 mila euro di reddito mensile al lordo dalle tasse, cioè 1.200 netti. Che divisi per 14 ore al giorno fanno appunto 2,85 all’ora.

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