Cimitero allagato, porta le ceneri a casa

«Basta un temporale o anche un banale acquazzone estivo che lì sotto non ci entri più a meno che non indossi gli stivali». Così Rino Guetti si è fatto consegnare l'urna contenente le spoglie del figlio


Giancarlo Rudari


ROVERETO. No, non poteva sopportare l'idea che le ceneri del figlio fossero spazzate via dall'acqua che ad ogni temporale allaga l'interrato del cimitero. E così non ci ha pensato un attimo e si è fatto consegnare la piccola urna cineraria che adesso conserva in casa. Almeno lì le spoglie del figlio scomparso nel marzo scorso non finiranno sott'acqua. Rino Guetti, ex bancario in pensione e primo presidente della circoscrizione nord, la vigilia di Ferragosto si era trovato davanti un lago appena scese le scale che portano alla zona interrata del cimitero di San Marco dove sono stati ricavati nuovi loculi.

«Era una cosa impressionante - ricorda - tanto che non mi sono potuto avvicinare al loculo dove riposa mio figlio Michele per cambiare i fiori. Ed è così ogni volta che piove: basta un temporale o anche un banale acquazzone estivo che lì sotto non ci entri più a meno che non indossi gli stivali...» Guetti non si è perso però d'animo e qualche giorno dopo è andato negli uffici dell'Azienda municipalizzata che ha in gestione i cimiteri per sottoporre il problema. Che non ha ancora trovato una soluzione nonostante l'intervento del vicesindaco Gianpaolo Daicampi prima e dell'assessore Beppe Bertolini poi.

«Tutti si sono detti impegnati a sistemare il problema che si ripete ogni volta che piove. Ma ancora adesso - afferma Guetti - non mi sembra sia stata trovata una soluzione che credo non debba essere difficile. Ma, al di là degli aspetti tecnici, è davvero pericoloso scendere le scale quando sono bagnate per poi trovarsi dieci centimetri di acqua davanti ai loculi. Che sono centinaia, tra quelli piccoli per le urne cinerarie e quelli per le bare». Che fare dunque? Guetti dalle informazioni ricevute alla Socrem ha saputo che ora è possibile portare a casa le ceneri dei propri cari. E così, con la moglie Delia, ha fatto richiesta all'Amr ed è stato accontentato. Un fiore e un lumino acceso per il figlio Michele non mancano mai in casa, senza dover andare al cimitero allagato.

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