Chiara Avanzo, l’ingegnere si veste da reginetta del Patt

E’ di Pieve Tesino, laureata e moglie del sindaco di Telve «Ho fatto la campagna in valle: la risposta è stata inattesa»


di Marika Caumo


VALSUGANA E TESINO. «A Trento porterò la voce della valle, le sue istanze, i suoi problemi ma anche le proposte che arrivano dagli amministratori, dai mondi delle categorie». Raggiunta nel pomeriggio Chiara Avanzo si sta districando tra interviste e le tante telefonate ricevute. «Sono stata impegnata tutta la mattina dal notaio, un appuntamento che avevo preso da tempo, e sto rispondendo ora a tutti», spiega. Tanto per capire che l'ipotesi di venir eletta consigliere provinciale proprio non le balenava per la mente.

Compirà 33 anni venerdì, e sarà un compleanno speciale. Di Pieve Tesino (sì, compaesana di “Obelix” Boso, anche lui candidato alle provinciali, ma bocciato con 454 voti), mamma nonesa, un fratello, da un anno è sposata con il sindaco di Telve Fabrizio Trentin. «Si ora lo puoi scrivere: non l'ho mai detto nelle serate, volevo condurre la mia campagna da sola, senza dar modo alla gente di pensare che poi prendevo i voti per mio marito», spiega. Una laurea in ingegneria ambientale, ha insegnato come professoressa di topografia negli istituti tecnici ed è maestra di sci. Eletta nel 2005 assessore a Pieve, 5 anni dopo è diventata vicesindaco e assessore a cultura, istruzione, politiche sociali. E da domenica, al primo tentativo, è anche consigliere provinciale. Una promozione festeggiata domenica col partito e ieri sera al Bar del Borgo, il locale gestito in piazza Degasperi dalla mamma.

Una sorpresa, quei 2.106 voti di cui oltre 1.500 raccolti nei 21 Comuni del territorio. In primis per lei che ammette «essere premiata dalla mia valle è stata la prima sorpresa, mi aspettavo un buon risultato ma non così forte». La seconda è stato il voto da fuori. Certo che qualcosa arrivasse dai parenti sparsi in Vallagarina e Val di Non, e dagli amici maestri di sci della Val di Sole, ci sperava, ma anche qui quei voti si sono moltiplicati. «Ho condotto la mia campagna elettorale nel mio territorio, per rispetto dei candidati delle altre valli. Ho fatto solo un incontro a Tuenno e visite a parenti e amici», tiene a precisare.

E pensare che ad inizio campagna il favorito in valle era sicuramente il suo compagno di viaggio Carlo Ganarin, vicesegretario e storico rappresentante del partito, che però si è fermato a 1.347 preferenze. «Abbiamo fatto tutte le serate insieme, fino a venerdì. Il partito si è sempre speso per il binomio Avanzo-Ganarin, poi quel che è successo nell'urna non lo so. Ci credevamo di farne almeno uno», spiega. E Ganarin? «Mi ha telefonato già domenica pomeriggio per congratularsi, assicurandomi la massima collaborazione. Ci sarà bisogno di tutti», aggiunge.

La gente ha premiato la freschezza, il rinnovamento all'interno del partito. E' stata colpita dalla semplicità e dal viso acqua e sapone di Chiara. Ha creduto in lei, le ha dato fiducia. La Valsugana da anni è orfana di un rappresentante a Trento, si sente in parte abbandonata, vuol fare arrivare la propria voce nelle stanze che contano. C'è tanta responsabilità, dovrà rappresentarla. Non sarà facile.

«Lo so. Su ospedale e viabilità bisogna farci sentire, c'è da mettere in sicurezza la Statale 47 e far tacere le chiacchiere su una possibile chiusura del San Lorenzo, che non ci sarà, anzi. Avrò un collegamento diretto con il presidente. E poi c'è lo sviluppo economico del Tesino, ambientale e turistico». E la Valdastico? Rossi è contrario, chiediamo. «Sulla viabilità siamo penalizzati e il problema va risolto. Che si chiami Valdastico o altro, va trovata una soluzione». Cosa porterà da Trento alla valle? «L'impegno per portare risposte ai problemi e condividere le soluzioni. Per me è una realtà nuova, devo capire come funziona nella stanza dei bottoni», conclude.

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