Centri di ricerca, veleni e regolamenti di conti

Fondazione Mach, Fbk, Trento Rise: scontri interni e teste a rischio. Le manovre di Egidi e l’allarme di Dellai: «Pacher eviti questa follia»



TRENTO. Veleni e coltelli investono il sistema della ricerca trentina. Fbk, Fondazione Mach, Trento Rise. L’uscita di scena di Lorenzo Dellai dalla Provincia hanno scatenato una stagione di scontri interni e regolamenti di conti, con diverse teste che rischiano di saltare. A lanciare l’allarme è proprio l’ex governatore, che ieri in una nota ha parlato di «segnali inquietanti per il futuro», di «sconcerto» per un «processo di destrutturazione e delegittimazione di uno dei gioielli del Trentino, settore che in tutta Europa viene ritenuto tra le poche realtà capaci di produrre in futuro posti di lavoro qualificati, competitività per le imprese e qualità della vita». Ora, secondo Dellai, il sistema della ricerca trentino sarebbe in serio pericolo: «Ci sono voluti decenni per costruirlo, bastano pochi mesi di veleni corporativi e politici per distruggerlo», avverte l’ex presidente. Parole pesanti, che chiamano in causa tutti i soggetti coinvolti ma in primo luogo la giunta provinciale e direttamente il presidente reggente Alberto Pacher.

Dellai cita come caso emblematico «i regolamenti di conti» dentro la Fondazione Mach di San Michele. Il riferimento è alla raccolta firme di dipendenti e ricercatori (rilanciata da un’interrogazione di Filippin in consiglio provinciale) contro gli sprechi dei dirigenti e contro l’incarico speciale all’ex direttore generale Alessandro Dini, andato in pensione ma riassunto con incarico speciale per affiancare il nuovo dg Mauro Fezzi. Un duro scontro interno che nei giorni scorsi ha portato il presidente Francesco Salamini a scrivere una lettera a Pacher nella quale, a fronte della situazione difficile, avrebbe paventato anche le sue dimissioni.

Dalla Fondazione Mach alla Fondazione Kessler. Altro centro di ricerca e altri scontri, che questa volta ruotano attorno alla figura di Paolo Traverso, direttore della parte informatica di Fbk e al tempo stesso direttore di Trento Rise, il maxi consorzio dell’innovazione che ha incassato dalla Provincia finanziamenti per 76 milioni in 5 anni. Per oggi è convocato un cda di Fbk che si annuncia infuocato in cui potrebbe saltare la testa di Traverso. A porre il problema del conflitto di interessi, e più in generale sui rapporti tra Fbk e Trento Rise, sarebbe stato il presidente della Fondazione, Massimo Egidi, descritto da molti come il vero protagonista delle grandi manovre in corso nel sistema della ricerca. E accusato da più d’uno di stare troppo a Roma e troppo poco a Trento. Egidi nega problemi interni a Fbk e con la giunta provinciale: «Credo che la preoccupazione di Dellai si riferisse alla Fondazione Mach. Con Pacher ho rapporti costruttivi come con Dellai». Sul tavolo c’è però il nodo del posizionamento di Fbk e Trento Rise, il rapporto irrisolto tra i due soggetti sull’asse ricerca-innovazione, con l’utilizzo promiscuo dei ricercatori Fbk in un quadro di contrazione delle risorse e con Trento Rise che si muove fuori dai vincoli della legge 14 e dalle direttive sul personale. E i rumors dicono che anche la poltrona del presidente Rise Fausto Giunchiglia starebbe scricchiolando. «Il problema - dice Claudia Loro, della segreteria Cgil - è che sulla ricerca in Trentino si è investito ma senza una visione strategica e un sistema di valutazione. Si è preferito un sistema basato sulle amicizie e i rapporti di fiducia personali con Dellai e Dalmonego, che si sono tradotti in più o meno finanziamenti e in più o meno attenzione a questo o quel centro di ricerca. Quel sistema oggi è saltato, ma non è un dramma, anzi. Può essere l’occasione per introdurre altri criteri». (ch.be.)

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