L'OPERAZIONE

Centinaia di video pedofili nel computer, arrestato un giovane di 23 anni

L'uomo era riuscito a mascherare i filmati con bambini sfruttati sessualmente come banali video chat



TRENTO.Gli hanno trovato centinaia di video pedofili nel computer. Filmati con immagini crudissime di bambini sfruttati sessualmente. Non solo, aveva in casa anche fotografie pedofile che sembrano scattate proprio da lui. Per questo motivo gli uomini della polizia postale di Trento, agli ordini del vicequestore aggiunto Tiziana Pagnozzi hanno arrestato un giovane di 23 anni di Bolzano, S.M. le sue iniziali.

L'inchiesta ha preso avvio in marzo e  ha visto interessati, tra gli altri, anche paesi extra europei. L’indagine ha accertato, infatti, che alcuni internauti avevano creato un sodalizio, all’interno di precise piattaforme di comunicazione telematica, dove in sicurezza movimentavano filmati hard con riprese di bambini di giovanissima età. L’indagine, diretta dal pm Davide Ognibene, è stata realizzata dal personale della Polizia Postale capace di muoversi all’interno di piattaforme di discussione difficilmente accessibili, stanti le complesse ed innovative tecnologie messe in campo dai delinquenti che si scambiano questo genere di filmati.

Gli elementi acquisiti sono stati poi utilizzati per identificare il giovane poi arrestato. Gli agenti della polizia postale hanno eseguito la perquisizione a casa del ventitreenne, perquisizione realizzata con metodologie e strumentazioni innovative e complesse che ha consentito di trovare elementi che hanno confermato l’impianto accusatorio.

Nel contesto, è stato dimostrato anche l’utilizzo, da parte del soggetto indagato, di programmi informatici che hanno la capacità di proiettare video, in questo caso erotici – pedofili, facendoli apparire ad ignari navigatori come comuni collegamenti webcam. I filmati utilizzati per tale finalità si sono dimostrati di estrema crudezza, ed il valore aggiunto della presente indagine tecnica è stato quello di dare valore giuridico a questi elementi rinvenuti in directory poco usate dal computer dell’indagato. L’attività di perquisizione informatica, ha fatto emergere la presenza, all’interno del computer, di directory ben ordinate e classificate, contenenti, a loro volta, centinaia e centinaia di video nei quali erano ripresi bambini molto piccoli sfruttati sessualmente; tra gli elementi di spicco, rinvenuti nella disponibilità del medesimo, anche alcune fotografie pedofile, presumibilmente scattate personalmente dal medesimo.













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