concorrenza e mercato

Cave, bacchettata del Garante ad Albiano

Esaminate le delibere sulle concessioni: nel mirino alcuni aspetti "premiali"



ALBIANO. Bacchettata al comune di Albiano, dall’autorità garante della concorrenza e del mercato, ed è firmata dal presidente Pitruzzella. L’argomento è la disciplina del settore delle cave e in particolare le deliberazioni 56-91 del 2011 con le quali l’amministrazione «ha stabilito - si legge nel bollettino dell’Agcm - una durata di 7 anni per le concessioni vigenti nel proprio territorio al momento dell’entrata in vigore della legge provinciale (la 7 del 2006) aggiungendo degli elementi “premiali” per l’ulteriore prosecuzione delle concessioni.

L’Autorità ritiene, sul punto, che i criteri “premiali” così come individuati dal comune di Albiano per far sì che le concessioni in essere possano beneficiare della durata massima prevista (una prima proroga di 9 anni e una seconda di 2 anni) suscitino più di una perplessità dal punto di vista concorrenziale».

In particolare l’autorità garante sottolinea come «siano stati introdotti dei vincoli stringenti all’attività dei singoli concessionari, che appaiono finalizzati unicamente a sostenere, più o meno direttamente, le produzioni artigianali locali. In tale direzione sembrerebbe rivolgersi l’obbligo del concessionario a lavorare in proprio almeno l’80% della propria produzione e conferendo il resto ad aziende riconosciute nell’ambito del “distretto del porfido e della pietra Trentina” o in alternativa, conferendo la lavorazione di parte del prodotto ad aziende artigiane locali».

Per l’autorità, dunque «i meccanismi “premiali” sarebbero suscettibili di attribuire un vantaggio concorrenziale ingiustificato ed arbitrario agli attuali concessionari nell’ambito delle future gare».













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