Cavalese dichiara guerra al fumo

Parte la campagna di Comune, Idea Giovani e Lilt


Luciano Chinetti


CAVALESE. Il consumo di tabacco è una causa di malattia e di morte prematura, crea dipendenza fisica e psicologica. Ma è anche un comportamento sociale forte, nonostante i divieti di fumare in luoghi pubblici e frequentati da bambini e donne incinte. L'incidenza annuale dei tumori riconducibili al fumo è del 16% e rappresenta il 30% dei decessi per tumore.

Ieri pomeriggio, nella sede del municipio a Cavalese, il vicesindaco Michele Malfer, accompagnato dall'assessore alle politiche della salute Giuseppina Vanzo e al delegato di Fiemme della Lilt Guido Piazza, ha sottolineato la necessità di stimolare l'opinione pubblica sui rischi del fumo promuovendo iniziative per far regredire il consumo di tabacco e fare in modo che le persone siano consapevoli dei rischi per la salute. Gli organizzatori hanno ritenuto importante l'aspetto dell'informazione, che potrà anche essere espressa utilizzando strumenti come quello ideato dall'Idea Giovani di Cavalese, che ha realizzato il documento allegato partendo dalla frase proposta come messaggio anti fumo.

E' una strategia che utilizza un linguaggio forte e l'obiettivo è proprio quello di mettere le persone di fronte alla realtà che l'abitudine al fumo può comportare. L'impatto vuole essere forte e nello stesso tempo realistico, per incentivare le persone a pensare alle conseguenze che l'uso del tabacco può avere. Una società sana non fuma e considera un valore sociale inestimabile proteggere i giovani dalle conseguenze sanitarie, sociali, economiche del consumo del tabacco. «Stiamo facendo informazione e prevenzione - ha concluso Malfer - e questo è solo il primo passo di una campagna anti fumo che avrà altri momenti strategici».













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