il caso

Cava di Cadine: nuova interrogazione “contro” la risposta del Comune di Trento

L’ha presentata Dennis Daprà: «non c’è chiarezza, i residenti vogliono sapere e capire»


di Daniele Peretti


CADINE. Il Comune di Trento risponde alle domande presentate sul futuro della cava “Bivio Lillà”, ma più che rassicurare allarma; tant'è che il presidente della Commissione Ambiente Territorio Dennis Daprà (PD) presenterà una contro interrogazione.

 “Nella risposta del Comune non c’è chiarezza. Quello che la comunità di Cadine vuole capire è se sono state fatte particolari concessioni alla ditta proprietaria Zampedri che da alcuni mesi sta livellando la cava conferendo inerti, ma sarà sempre così?

Purtroppo abbiamo visto in molte altre situazioni come lungo strada le cose siano cambiate ed è quello che tutta Cadine vuole assolutamente evitare”.

La domanda posta all’amministrazione comunale nel documento approvato all'unanimità dal Consiglio di circoscrizione, riguarda:”La destinazione data ai proprietari e su eventuali concessioni rilasciate agli stessi per le attività che si stanno svolgendo presso la cava “Bivio Lillà” di Cadine. E chiedono di “essere informati su eventuali progetti futuri che riguardano l’area interessata al fine di informare in maniera corretta e trasparente i cittadini”.

Attualmente l’area denominata Bivio Lillà per il Piano provinciale è destinata ad attività estrattiva per l’utilizzazione di sostanze minerarie, ma da anni è inattiva.

La risposta del dirigente Luisella Codolo: “La cava è inattività da parecchi anni, è stata acquisita dalla ditta Zampedri Lorenzo S.r.l. che ha avviato in data 4 ottobre 2020 l’iter di autorizzazione per l'attività estrattiva del materiale calcareo, ai sensi della Legge Provinciale n. 7/2006 “Disciplina dell'attività di cava” presentando un progetto di coltivazione del materiale calcareo per un totale estraibile di 180.000 mc.

Il progetto di coltivazione è stato preventivamente sottoposto alla verifica di assoggettabilità a VIA presso gli uffici provinciali che hanno escluso lo svolgimento della valutazione di impatto ambientale.

In data 15 aprile 2021, con deliberazione del Comitato tecnico interdisciplinare cave n.3, il progetto di coltivazione della cava Bivio Lillà ha ricevuto parere favorevole con prescrizioni e pertanto allo stato attuale e in linea con l'articolo 8 della L.P. 7/2006, il Comune è in attesa di ricevere dalla società Zampedri S.r.l. la fidejussione a garanzia del ripristino dell'area, prima di emettere l'atto autorizzatorio, che permetterà al proprietario di avviare la coltivazione”.

Per Daprà la risposta non entra nel merito della questione ed è per questo che presenterà una seconda interrogazione, perché “la gente vuol sapere e capire”.













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