IL CASO

Casteller, oggi la manifestazione per la liberazione degli orsi. Ma il fronte animalista è spaccato: il centro sociale Bruno si sfila

Troppo composita la compagine dei partecipanti: “In piazza anche gruppi di estrema destra”. Video-denuncia di Oipa: “Non lasciamo questi animali in una gabbia di cemento”

GUARDA LE FOTO: Tanti cartelli e anche gli orsetti peluche



TRENTO. Oggi era in programma la manifestazione in favore della liberazione degli orsi rinchiusi al Casteller. Una giornata di mobilitazione e tra le tante iniziative spicca la denuncia, supportata da un video, che Oipa Trento ha inviato a tutti gli europarlamentari ed ai parlamentari italiani. “A Trento, in Italia succede che ci sono tre orsi selvatici tenuti segregati in tre celle di cemento di circa dodici metri quadrati l'una. Questi orsi sono stati ritenuti pericolosi dal presidente Fugatti, perché ritenuti troppo confidenti in quanto si sono avvicinati a centri abitati montani. Con questa video lettera, noi volontari di OIPA TRENTO vogliamo denunciare questo e vero e proprio maltrattamento di animali selvatici”, viene detto.

Animalisti in campo per la liberazione degli orsi del Casteller. Tra cartelli anticaccia e peluche

La manifestazione oggi, 2 maggio, con la partecipazione di numerosi attivisti di diverse associazioni, con striscioni contro la reclusione dei plantigradi e contro la caccia. Assente il gruppo del centro sociale Bruno che protesta: “In piazza anche gruppi di estrema destra" (foto Peretti). LEGGI L'ARTICOLO

“Di questa storia se ne sono occupati molti organi di stampa: The Guardian, la TV svizzera, la televisione italiana. Ci sono denunce in corso presso la magistratura italiana, ma tutto è in silenzio, tutto rimane fermo. E intanto il tempo passa e i tre orsi condannati soffrono ancora”. Poi l'appello: “Aiutateci per liberare questi orsi, aiutate loro per farli vivere in libertà e non in sofferenza continua in una gabbia di cemento”. Protagonisti della video denuncia sono Ornella Dorigatti per la versione italiana e Marco Ianes per quella inglese.

Ma il variegato fronte animalista perde il Centro Sociale Bruno che non ha partecipato. All’evento – secondo il documento diffuso dal centro – “un’accozzaglia di sigle animaliste, che spazia da gruppi sinceramente apolitici fino a comprendere gruppi di estrema destra attraverseranno le strade che conducono al carcere del Casteller.  Ci attendono sfide più grandi...”. D.P.













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