Casa, si cambia tassa Sconto sui capannoni

I Comuni spediranno a tutti i contribuenti i bollettini con il conto da pagare Aree edificabili, pagheranno anche i contadini: gettito di 6 milioni



TRENTO. Quella di dicembre sarà l’ultima volta che i contribuenti trentini pagheranno l’Imu e la Tasi. Dal 2015 si cambia, arriva la nuova Imis, l’imposta municipale «semplice», così com’è stata battezzata in seconda battuta dalla Provincia per cercare di renderla più appetibile.

Bollettino a casa. Tra le novità, la nuova imposta sugli immobili porterà con sè l’obbligo per i Comuni di spedire nelle case dei propri cittadini un bollettino prestampato con la cifra da pagare: saranno i Comuni - ed è il primo esperimento in Italia - a garantire che la cifra calcolata è corretta, sgravando quindi il contribuente (a cui oggi spetta di verificare i dati) di qualsiasi altra responsabilità se non quella di fare il versamento. Si conta così di ridurre il contenzioso.

Aliquote. Dalle simulazioni il gettito complessivo dell’Imis nel 2015 dovrebbe attestarsi sui 250 milioni di euro, 5 milioni di euro in più rispetto al gettito di Imu e Tasi del 2014. L’imposta assicurerà ai Comuni maggiore manovrabilità, potendo modulare aliquote e detrazioni tra le diverse categorie, garantendosi quindi una maggiore liquidità. Ma l’accordo raggiunto ieri tra Provincia e Comuni con il Protocollo di finanza locale prevede un’intesa dell’intero sistema trentino sulle aliquote base, che non verranno aumentate dai Comuni: 3,5 per mille sull’abitazione principale; 8,95 per mille sulle seconde case e le aree edificabili; 7,9 per mille sui fabbricati di tipo produttivo (industria, commercio, artigianato, alberghi); 1 per mille sui fabbricati rurali strumentali all’attività agricola.

Sconto per le attività produttive. L’assessore agli enti locali Carlo Daldoss e il presidente del Consiglio delle autonomie Paride Gianmoena hanno sottolineato in particolare l’impegno condiviso con i Comuni di confermare la riduzione della pressione fiscale a favore delle attività produttive (escluse banche, assicurazioni e studi professionali privati), recuperando invece gettito nei confronti delle seconde case e delle aree edificabili. I Comuni si impegnano a non incrementare l’aliquota base del 7,9 per mille sulle attività produttive e in cambio la Provincia stanzia, per il 2015, ulteriori 2,5 milioni di euro per sostenere quei Comuni si trovassero in difficoltà.

Prima casa. Non ci sarà più la detrazione generalizzata di 200 euro sull’abitazione principale. La prima casa si pagherà in funzione delle caratteristiche di ogni Comune, ovvero con una franchigia sulla rendita catastale, e il Comune potrà personalizzarne l’applicazione anche per singole categorie di fabbricati.

Contadini. La novità è che tutti i possessori di aree edificabili saranno chiamati a pagare l’Imis, compresi i coltivatori diretti che fino ad oggi erano esentati. «Un fatto di equità - ha ribadito Daldoss - che porterà un gettito di 6 milioni di euro». L’aliquota agevolata e deduzione di 550 euro per i manufatti agricoli garantiranno invece che il 92% dei medio-piccoli (come le stalle di montagna) sarà esentato.

Itea: canone minimo a 50 euro. Confermato dalla Finanziaria anche l’aumento del canone minimo mensile degli alloggi Itea, che passa da 25 a 50 euro.

(ch.be.)

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