«Casa romana, avanti con le ricerche»

Il sindaco: no alla copertura del sito archeologico che andrebbe a completare il progetto di valorizzazione dell’Adige


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Non coprite il sito archeologicco al Navicello. Perché è il tassello mancante al progetto di valorizzazione di tutta l’area compresa tra il Leno con il futuro parco fluviale alla foce con l’Adige e la zona sportiva della Baldresca: sport, tempo libero, relax e ora... cultura con il ritrovamento dei preziosi resti di un insediamento di epoca romana dedicato al commercio (forse si trattava di magazzini di un porto) lungo l’Adige. «Quel pezzo di storia legato al nostro grande fiume ci mancava. E ora che è stato portato alla luce sarebbe davvero un peccato ricoprirlo di terra per farlo sparire di nuovo. Bisogna fare il possibile per salvarlo e valorizzarlo». Il sindaco Andrea Miorandi, che con l’assessore provinciale Franco Panizza e comunale Giovanna Sirotti ha visitato il sito illustrato ieri dal Trentino, è rimasto entusiasta di quanto venuto alla luce. Ma soprattutto è fiducioso che nuovi sondaggi possano svelare ulteriori “segreti” ancora nascosti: edifici rurali, strade, abitazioni, oggetti di uso domestico o legati alle attività commerciali.

E al di là dei resti di costruzioni già portati alla luce, vogliamo fermarci qui e far finta di niente? «Sia alla Provincia che alla città sta a cuore tentare ogni possibilità di andare avanti con le ricerche e non tombare tutto il sito una volta catalogato. Perché quanto ci dicono questi resti è importante per Sacco e Rovereto: confermano l’appetibilità commerciale lungo l’Adige già in epoca romana. Un tassello della nostra storia che va ricostruita con nuove ricerche e con la valorizzazione delle scoperte - afferma il sindaco - Una valorizzazione in chiave culturale e turistica visto che il sito si trova in una posizione strategica praticamente in città, vicino all’A22 e alla ciclabile che genera 310.000 passaggi l’anno con un fortissimo interesse da parte del turismo tedesco».

Stupendo: si recupera la storia e nello stesso tempo si accaplappiano i turisti. Non si diceva forse così ai tempi della scoperta delle orme dei dinosauri? «In effetti quello è un precedente non edificante... - replica Andrea Miorandi - Ma ora dobbiamo chiederci quanto costa valorizzare questo sito romano. Con la Provincia ci siamo accordati per uno studio di fattibilità che vedrà la Fondazione museo civico giocare un ruolo primario. Con i risultati in mano si faranno le valutazioni sulla fattibilità del progetto e sulla sostenibilità dei costi senza creare cose mastodontiche quanto piuttosto “giocare” con la tecnologia e la multimedialità. Un lavoro da fare con la circoscrizione e con chi ha lavorato per “Il Borgo e il suo fiume”. E una città che ha il festival del cinema archeologico non può non valorizzare questa idea...»

La storia e la cultura riusciranno a liberare il Navicello di impianti di depurazione e puzze? «Il quarto piano provinciale di risanamento delle acque prevede nel medio e lungo periodo lo spostamento del depuratore e dell’impinato di biodigestione. Lo dicono i tecnici della Provincia. E si potrebbe pensare ad un polo distante dalla città verso l’Adige in grado di rispondere anche ai bisogni dell’Alto Garda e di Mori» conclude fiducioso il sindaco Miorandi.

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