Cartelli sul Manghen la Provincia dice no Pellanda: «Li pago io»

Replica polemica del promotore dell’idea turistico-sportiva «Se mancano i soldi, sono pronto a fare tutta la mia parte»


di Marika Caumo


TELVE. Segnaletica stradale sportiva sul Passo Manghen: la Provincia dice di non avere i soldi e Sunil Pellanda propone di finanziare i cartelli di tasca propria.

Nei mesi scorsi il coordinatore valsuganotto dell'Italia dei Valori aveva proposto di valorizzare dal punto di vista turistico e sportivo le strade di montagna, a partire dalla salita del Manghen, attraverso una speciale segnaletica che riporti altitudine, pendenza, località e siti di pregio attraversati, tempi di percorrenza, destinazioni e punti di ristoro. Una proposta contenuta nell'interrogazione presentata in consiglio provinciale dal consigliere Idv, Bruno Firmani. La risposta del presidente Alberto Pacher ha però lasciato insoddisfatto Pellanda. In sostanza Pacher ricorda che le piste ciclabili trentine sodo dotate di cartelli informativi mentre solo «alcuni percorsi di montagna, come le salite del Bondone e della Panarotta, che però non sono classificabili come “piste ciclabili” in quanto utilizzano la viabilità ordinaria, hanno segnaletica integrativa che nulla ha da invidiare a quella propria delle ciclabili francesi, tedesche e olandesi». Ricorda poi che «è stato predisposto negli anni scorsi un progetto che prevede la valorizzazione delle strade che conducono alle cime dolomitiche rese famose dalle grandi gare ciclistiche, lungo le quali è prevista l’installazione di appositi sistemi di rilevamento e di informazione per i ciclisti. Il progetto è attualmente sospeso in attesa del reperimento delle risorse economiche necessarie alla sua realizzazione. La provinciale che collega passo del Manghen con Valsugana e valle di Fiemme rientra nel progetto». In pratica non appena ci saranno le risorse si provvederà a corredare queste salite con appositi cartelli segnaletici.

«Se il problema è puramente economico sono pronto a finanziare la cartellonistica del passo del Manghen con finanziamenti privati anche personali. Essendo però una strada provinciale ci vuole l'approvazione da parte della Provincia quindi è una scelta puramente politica», ribatte Pellanda, che ricorda come la strada del Manghen negli ultimi anni non è più quel volano turistico del passato, con bar, albergo e supermercato della Val Calamento che sono stati chiusi. «La mia iniziativa è volta a valorizzare le nostre salite in modo concreto con costi limitati, imparando da quanto fatto sulle salite del Tour de France. Inoltre tutti possono usufruirne, non solo chi è in possesso di particolari apparecchi per il sistema di rilevamento», aggiunge il coordinatore dell'Idv, che ora incontrerà l'Apt Valsugana nella speranza che qualcosa inizi a muoversi. E invita biker e società sportive a sostenere l'iniziativa, come fatto dalla Dragon Bike Strigno, ma anche Comunità di valle e Comuni, Telve in testa, a farsi portavoce di questa proposta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera