Cantinota, la rivolta sul web: «Per protesta faremo la movida in strada»

In migliaia gridano la loro indignazione sui social network: «Sempre meno giovani verranno a fare l’università qui»



TRENTO. «Io propongo di andare tutti i venerdì sera e sabato comunque a fare festa lì davanti portandosi da bere da casa o da altri locali lì vicino...», dice Thomas sul sito internet del Trentino. Gli fa eco Chris, sulla pagina Facebook “La Cantinota non deve chiudere” (già mille i “mi piace”), che spinge oltre la provocazione: «Organizziamo un rave illegale sotto casa dei responsabili».

Il popolo del web in sorge dopo la notizia del sequestro del locale. A protestare sono soprattutto studenti, i frequentatori delle notti in via San Marco: «Le persone non capiscono che, nel momento in cui chiudono questo locale, molti meno studenti saranno attratti dal venire a Trento !!», scrive uno di loro. Che poi aggiunge: «Il pensiero di non potere più cantare assieme al pianista mi rattrista tanto». I giovani però pensano anche a chi lavora: «La cosa scandalosa è che questi signori che si lamentano invece che avere un confronto pacato preferiscono mettere in disoccupazione 20 persone», attacca Andrea.

Non solo matricole o laureandi. Ad alimentare il dibattito anche Fausto Bonfanti, operatore culturale cittadino: «A Trento città (centro storico) comandano delle lobby alle quali, alla luce dei fatti, nemmeno la Cantinota appartiene e quindi sono questi signori che decidono chi può esistere e chi deve scomparire», denuncia. Fu così per il Soultrain - aggiunge - e ora tocca alla Cantinota. A chi chiede vita notturna non viene riservato «alcun rispetto ma SEMPRE E SOLO trattamenti di ordine pubblico».













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