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Cancro, scoperta trentina

Dal Cibio prospettive per i malati di tumore alla prostata



TRENTO. Nuove prospettive per i malati di tumore alla prostata in stadio avanzato. In uno studio di Francesca Demichelis del Centro interdipartimentale per la biologia integrata (Cibio) dell’Università di Trento, pubblicato dalla rivista «Science Translational Medicine», vengono suggeriti periodici esami del sangue con cui si riesce a tenere controllata la situazione e a mettere in atto un trattamento personalizzato.

«Ciò permette di avere una terapia più efficace e potenzialmente di migliorare la qualità e l'aspettativa di vita dei pazienti», sottolinea la ricercatrice del Cibio. «L’analisi di campioni sequenziali di plasma di pazienti con tumore prostatico in stato metastatico - aggiunge - è efficace nel verificare la risposta terapeutica e consente al clinico di variare prontamente la terapia qualora necessario».

«Nello studio - prosegue la ricercatrice - abbiamo analizzato il Dna circolante dei pazienti metastatici prelevato in momenti successivi durante la terapia. Una delle scoperte più importanti che abbiamo fatto è che nel loro sangue, in particolare nel plasma, si può trovare materiale genetico dei cloni tumorali, e grazie ad approcci computazionali che abbiamo sviluppato nel laboratorio possiamo quantificarne la dinamica nel tempo e quindi l’andamento della malattia». Buone notizie dunque per i malati di tumore alla prostata, che come noto costituisce una delle patologie più diffuse nella popolazione maschile con l’avanzare dell’età.













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