«Campo Coni, il tornello resti ma calino le tariffe»

Il Pd si divide e alla fine è la minoranza a proporre una possibile via d’uscita Le società sportive furiose: «Da 400 euro costrette a pagarne 7 mila»


di Daniele Peretti


TRENTO. Un tornello del costo di circa 25mila euro che ha generato un aumento tariffario del 2000% sarà l'oggetto di discussione di un punto dell'ordine del giorno che il consiglio comunale affronterà questa sera. A presentarlo è stato Vanni Scalfi (Pd) che inizialmente poteva contare sul parere favorevole del suo partito, il quale però nell'approssimarsi della discussione in aula ha in parte fatto marcia indietro. Resta tuttavia un quesito che posto com'è - la proposta è quella di toglierlo - potrebbe andare a creare una situazione imbarazzante per la maggioranza ed ecco la proposta alternativa che arriva dall'opposizione: tornello salvo, però rendendolo accessibile ai bambini con la dotazione di una cassa automatica e nell'ambito di una revisione al ribasso delle tariffe. «Questa richiesta di discussione l'ho presentata a dicembre - ha affermato Scalfi in occasione dell'incontro che la Commissione Sport ha avuto ieri sera all'ex campo Coni con le società utilizzatrici- e quindi l'assessore Robol avrebbe avuto tutto il tempo per dirimere la questione e non dovrebbe essere il consigliere di Civica Trentina Merler a proporre una soluzione».

Probabilmente si arriverà ad una revisione della stesura del punto all'ordine del giorno con la quale gettare la base per una soluzione diplomatica. La situazione attuale è però quella che Comune e Asis decidono nel 2011di mettere in sicurezza il campo con un tornello: troppi gli ingressi abusivi, l'uso incontrollato dei servizi igienici e troppi i furti. L'installazione originata da un ordine del giorno presentato dall'allora consigliere Maestranzi avviene - a detta delle società interessate - col loro coinvolgimento, ma senza essere ascoltate e si parte con una tariffa forfettaria. Ovvero le società presentavano un elenco di praticanti sulla base del quale pagavano una quota media di 400 euro: «Ed è quella che pagavamo come Atletica Trento - rimarca il presidente Piazza -; adesso col passaggio alla tariffa a scalare il costo che sosteniamo è salito a 7mila euro e l'essere la società che spende di più in tutt'Italia è un primato del quale non andiamo fieri».

I tempi nei quali l'accesso al campo Coni, oggi Covi-Rusconi, erano liberi, non torneranno. Però le società interessate fanno notare come in uno sport spesso praticato per prova, in un campo utilizzato quasi esclusivamente a livello promozionale, gli attuali costi siano troppo elevati. Messa in discussione anche la norma per la quale non si può rientrare da un'uscita temporanea, se non trascorsi venti minuti e come il lettore della scheda sia troppo alto per i bambini. «Sembra un tornello da Maracanà - ha ironizzato Scalfi - ed in più ha generato una serie di problemi e costi insostenibili». Trovare una soluzione è fondamentale anche in prospettiva, perché quando sarà agibile la struttura indoor non si potrà prescindere da una regolamentazione degli ingressi».













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