Calano i redditi, cresce la fascia debole

La capacità di acquisto di singoli e famiglie diminuisce dello 0,9% ma resta sensibilmente più alta di quella nazionale



TRENTO. La buona notizia è che il reddito dei cittadini di Trento è di molto superiore a quello italiano: 24.153 euro contro 19.747. La cattiva che in un anno, restando sostanzialmente invariati il reddito complessivo (+0,6%) e l’imposta Irpef, il reddito reale nel 2012 è diminuito dello 0,9% e i contribuenti sono calati dello 0,7% (pari a circa 600 unità). «Ciò ha causato un fenomeno di marginalizzazione di una fascia di cittadini, sui quali si concentrano le difficoltà», commenta l'assessore alle attività economiche del Comune di Trento, Fabiano Condini. «È questa la nostra grande preoccupazione, legata anche al fatto che aumentano le domande di sostegno al reddito di questa fascia».

Resta notevole il divario di genere: il reddito medio maschile (pari a 29.917 euro) nell'anno considerato superava infatti del 61% quello femminile (pari a 18.570 euro). Era la fascia 65-69 anni quella con lo scarto più alto tra reddito maschile e femminile (119%). Conforta almeno il fatto che dopo i 55 anni il reddito femminile aumentava in quasi tutte le classi di età, a differenza di quello maschile che calava in tutte.

I dati sono contenuti nell'“Analisi dei redditi dei cittadini di Trento – Anno d'imposta 2012”, presentata ieri ufficialmente a Palazzo Thun e disponibile sul sito del Comune.

Nel 2012 i cittadini di Trento hanno dichiarato un reddito imponibile pari a 1,953 miliardi di euro. Il reddito imponibile medio è stato pari a 24.153 euro. Il 50,8% (41.100 persone) dei dichiaranti aveva un reddito imponibile inferiore a 20.000 euro, l’1,1% (909 persone) un reddito imponibile pari a zero, l’1,7% (1.335 persone) ricadeva invece nella fascia oltre i 100.000 euro.

L’imposta media Irpef è stata di 5.244 euro. Le classi di età che versano una imposta superiore al valore medio erano quelle dai 40 ai 69 anni.

Nell'anno 2012, l'8% dei dichiaranti è risultato straniero e la percentuale è salita al 12% tra coloro che avevano meno di 60 anni di età. Il reddito medio degli italiani (25.187 euro) era oltre il doppio rispetto a quello degli stranieri (12.271). Le comunità albanesi (12.794) e rumene (12.786) quelle con il reddito medio più elevato.

Quanto alla distribuzione territoriale, era Villazzano (29.782 euro) la circoscrizione con il reddito medio più alto mentre Gardolo (19.363 euro) era quella con il valore più basso. Gli stranieri nel 2012 erano l'8 per cento dei contribuenti e avevano un reddito medio di 12.271 euro, meno della metà rispetto al reddito medio degli italiani (25.187 euro).

Passando alle famiglie, quelle unipersonali erano 17.887 ed avevano dichiarato in media 24.139 euro. I nuclei familiari composti da due persone erano 13.811 ed in questo caso il reddito medio pro capite scendeva a 20.121 euro. Le famiglie con reddito equivalente (quello che tiene conto delle economie di scala che si realizzano nella vita familiare) pro capite più alto sono state però quelle con 2 componenti che presentavano un reddito per persona di 26.946 euro. A seguire le famiglie con 3 componenti (26.668 euro a testa), quelle con 4 componenti (24.789 euro) e poi i single che comparivano invece al primo posto nel calcolo del reddito medio.

Prendendo in considerazione il reddito mediano pro capite delle famiglie per numero dei componenti si conferma che il valore più alto si associa alle persone che vivono sole se calcolato normalmente, mentre se si passa al reddito equivalente, calcolato secondo i criteri visti sopra, il miglior risultato è ottenuto dalle famiglie con 3 persone. In entrambi i casi, si conferma la situazione di maggior difficoltà per le famiglie più numerose (5 e più componenti).

L’analisi è stata effettuata per singolo individuo e per nucleo familiare sulla base dei dati raccolti con i modelli “730” e “Unico” presentati dalle persone fisiche e delle dichiarazioni “770” presentate dai sostituti d’imposta.

(l.m.)













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