Cadono calcinacci, chiuso il Pertini

L’istituto professionale evacuato per danni strutturali. Forse resterà chiuso alla ripresa della scuola. Uffici a Maso Ginocchio



TRENTO. All’improvviso, quando erano in corso dei lavori per spostare alcuni mobili, si sono staccati pezzi di intonaco dai soffitti di alcuni locali dell’Istituto di Formazione professionale Sandro Pertini di viale Verona. Ecco così che una tranquilla giornata di metà estate si è trasformata in un grosso grattacapo per i tecnici della Provincia e per l’assessorato all’istruzione. Temendo grossi problemi di statica la Provincia ha subito disposto la chiusura e l’evacuazione di tutto l’edificio. I problemi hanno riguardato alcuni locali dell’ala centrale della scuola professionale, ma la Provincia ha deciso la chiusura di tutta la grande struttura che ospita i vari indirizzi per i servizi alla persona e l’amministrazione della scuola professionale. Ma il problema, come ha spiegato il direttore generale del dipartimento lavori pubblici della Provincia Raffaele De Col, potrebbe non essere di soluzione immediata. Quindi la struttura di viale Verona potrebbe anche non essere riaperta in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. Ecco, quindi, che già da ieri pomeriggio, si sta cercando una o più sedi alternative per ospitare la scuola. Secondo quanto è emerso da un primo sopralluogo, infatti, i problemi di statica non sarebbero di poco conto. Anzi.

Letteralmente i solai di alcuni locali si sono imbarcati e questo ha prodotto la caduta di alcuni pezzi dio intonaco e ha fatto aprire anche delle crepe nei muri. Questo ha messo in allarme i tecnici della Provincia. Il dirigente scolastico Andrea Schelfi ha subito adottato una determinazione con la quale ha disposto la chiusura della scuola. Nel provvedimento si spiega che al piano rialzato dell’ala centrale si è riscontrato il rigonfiamento della parete di tutto il corridoi con parziale collasso e caduta di intonaco e laterizi. Il dirigente aggiunge che «tale crollo ha compromesso l’interno di un salone di estetica nel quale, durante l’attività didattica, sono sempre presenti circa 30 persone tra studenti e modelli esterni».

Il dirigente ieri pomeriggio ha subito avvertito i vigili del fuoco che hanno isolato l’area interessata dai crolli, ovvero tutta l’ala centrale dell’edificio, dal secondo piano all’interrato. In contemporanea è stato interessato anche il Servizio Opere civili della Provincia. Sul posto è arrivato l’architetto Claudio Pisetta con i suoi collaboratori. Al termine del sopralluogo hanno sollecitato l’immediata chiusura di tutta l’area in attesa di verifiche più approfondite. De Col non è ottimista sui tempi. I problemi di statica, infatti, potrebbero anche presentarsi come gravi e potrebbero, quindi, impedire la riapertura della scuola entro l’inizio dell’anno scolastico. Quindi adesso la Provincia dovrà innanzitutto capire l’entità delle lesioni alla struttura, ma contemporaneamente verificare l’esistenza di alternative per ospitare gli studenti e le lezioni alla ripresa dell’anno scolastico.













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