Cade sul sentiero, fa causa al Comune

Piede fratturato, una donna accusa l'amministrazione di Cavalese: «Tutta colpa delle buche»


Luciano Chinetti


CAVALESE. Cade lungo il sentiero, si rompe il piede e ora che sono passati cinque anni (giusto in tempo per evitare la prescrizione dei termini) chiede al Comune il risarcimento dei danni. Ecco la vicenda che vede contrapposta una signora di Cavalese e l'amministrazione.

Tutta colpa di una buca, sostiene la signora, moglie di un medico che operava nel capoluogo di valle. Per questo ora chiede i danni al Comune per quel piede che risultò fratturato in più punti.  La signora, come lei stessa ci ha raccontato ha subito due interventi chirurgici con una spesa e un disagio non indifferente, tanto che la sua deambulazione non è ancora perfetta: «Devo stare attenta a muovermi e vado molto piano - ha assicurato - il piede mi duole ancora». La responsabilità, come sosterrà di fronte al giudice il suo avvocato difensore, sarebbe dell'amministrazione comunale che non aveva curato la manutenzione di quel sentiero dissestato (ma comunque pubblico) che collega via Dolomiti con via Paradisi.


La pratica il comune di Cavalese l'ha passata naturalmente alla propria assicurazione che si è occupata del caso. Ma sul discorso risarcitorio (che la compagnia assicuratrice copre fino a un massimale di 52 mila euro) non è stato ancora raggiunto un accordo. La signora pertanto, assistita dall'avvocato Beppe Pontrelli ha citato in giudizio il Comune che ha provveduto a nominarsi, come ha suggerito la compagnia assicurativa, il proprio difensore nella persona dell'avvocato Enrico Ballardini dello studio legale Ballardini e Mirandola di Trento.













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