Cade dalla scala e muore sul colpo

Montesover, Ottavio Battisti, 85 anni, stava potando una vite rampicante. La moglie: «Un artigiano dal cuore d’oro»


di Luca Marognoli


SOVER. Era stato uno dei primi carpentieri della valle, assieme al padre. All’epoca in cui i tetti si facevano ancora a mano, ricorda la moglie Romana.

Ora che poteva godersi la pensione, non riusciva a rinunciare a dare il suo contributo alle faccende domestiche e non solo. Una voglia di fare che a Ottavio Battisti, 85 anni, di Montesover, è costata la vita. Ieri era salito su una scala a pioli, per potare una vite rampicante, quando ha perso l’appoggio cadendo per circa sei metri. Una caduta all’indietro, che non gli ha lasciato scampo: ha sbattuto la testa, morendo sul colpo

A dare l’allarme una nipote, che era lì e per poco non è stata travolta dalla scala. Ha assistito all’incidente anche la moglie, che era impegnata nel riporre l’uva nelle cassette. «Glielo avevo detto di non salire su quella scala alla sua età - sospira Romana Giovannini, casalinga e contadina - ma lui era sempre in movimento. È il destino...».

La tragedia è avvenuta attorno alle 15: dall’aeroporto Caproni è decollato uno dei velivoli adibiti all’elisoccorso con a bordo un medico rianimatore. Nel frattempo è stata inviata a Montesover, in località Ai Piani, anche l’ambulanza della Croce Rossa di Sover, che svolge un prezioso servizio di prima emergenza in tutta la valle. Sul posto, una casa unifamiliare con annesso laboratorio nella zona artigianale del paese, anche i vigili del fuoco guidati dal comandante Flavio Battisti, in supporto all’elicottero, che è atterrato in una piazzola a poca distanza dall’abitazione. Un intervento che si è rivelato purtroppo inutile: il pensionato era già deceduto e i soccorritori hanno dovuto limitarsi alle pietose operazioni di recupero e trasporto della salma.

Anche il sindaco, Carlo Battisti, ha raggiunto l’abitazione teatro dell’infortunio. «All’epoca - spiega il sindaco - il signor Ottavio era l'unico carpentiere nella zona ed era molto conosciuto. Aveva iniziato come falegname, un mestiere intrapreso anche da uno dei tre figli, Aldo, che ora fa il manutentore per il Comune».

La moglie Romana saluta il suo Ottavio con commozione e gratitudine: «Mio marito è stato un bravo artigiano e ha fatto del bene alla gente: tanti piaceri a chi aveva bisogno. Una persona generosa». Battisti lascia anche altri due figli: Italo, dipendente di Trentino Trasporti, e Ivonne, disabile. «È molto attaccata al papà: non so come dirle che non c’è più».













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