Botte alla moglie, allontanato da casa

L’uomo ha anche minacciato di morte la donna davanti alla figlia. Prima applicazione del decreto contro il femminicidio


di Mara Deimichei


TRENTO. L’ha minacciata di morte mostrandole un coltello, le ha versato contro quello che lei stava cucinando e poi l’ha colpita al fianco con una pentola incurante della loro figlia di 14 anni che assisteva impotente all’esplosione di rabbia. È successo venerdì sera poco prima di mezzanotte a Gardolo. La famiglia - serba di origine ma da tempo residente in città - era riunita in cucina. Lui, 49 anni, doveva ancora cenare ma a quanto pare aveva già bevuto parecchio. Ed è stato forse l’alcol la miccia che ha acceso la violenza - non solo verbale - dell’uomo che ha trovato come unico bersaglio la moglie, di qualche anno più giovane. Uno scatto d’ira condito di minacce anche quando i carabinieri erano già all’interno dell’appartamento. Carabinieri che hanno applicato, per la prima volta in Trentino, «l’allontanamento d’urgenza dalla casa famigliare» dell’uomo che è previsto nel decreto legge contro il femminicidio. L’uomo quindi è stato portato in caserma e oltre ad esser stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e minaccia grave, è stato mandato via con un foglio che gli vieta di avvicinarsi alla casa. Una misura che va a tutelare la donna che - da vittima - potrà restare nell’appartamento mentre in passato aveva come unica possibilità per non dover stare assieme a chi le aveva fatta del male, quello di scegliere di andarsene, magari trovando rifugio in un centro di accoglienza. Ora che succederà? Domani mattina l’uomo dovrà comparire davanti al giudice per l’udienza di convalida e quello sarà il momento in cui l’allontanamento d’urgenza potrà diventare un allontanamento in base alla decisione di un giudice.

Tornando a venerdì sera, è stata la stessa donna a chiamare i carabinieri e quando i militari sono arrivati lei era sulla soglia e teneva per mano la giovane figlia. Lui, invece, era seduto al tavolo intento a consumare la cena come se nulla fosse successo. Anzi, incurante della presenza delle divise, avrebbe nuovamente minacciato la donna, sempre di morte. Una situazione che appariva dunque ad alto rischio per cui, sentito il magistrato di turno, è stato accompagnato in caserma per la denuncia e quindi per contestargli il divieto di ritornare nella casa.

Si tratta, come detto, di un provvedimento d’urgenza e quindi non ha dei limiti temporali. Limiti che potranno, in caso di conferma, essere indicati dal giudice già nel corse dell’udienza di domani.

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